sabato 5 agosto 2017

La declinazione dell'ingiustizia.

La democraazia rischia di finire alla sbarra.
Si manifestano tentazioni liberticide riguardo al diritto di critica, soprattutto se è pubblico; anche se è circoscritto ad una singola platea.
E' l'effetto della perdita  di relazione fra eletti ed elettori.
L'unica salvaguardia democratica riguarda la libertà di fagocitosi imprenditoriale.
Il sindacato è allineato e scoperto, la società si adatta alla frantumaglia.
Gli unici contestatori e testimoni sono i ragazzi dei movimenti informali, gli esclusi politicamente impegnati.
Le loro manifestazioni, senza escludere i black blok, sono speculari a quelle, con i sassi, dei ragazzi palestinesi, schiacciati dai sionisti.
Sono gli unici che "non abbiano niente da perdere", eccetto la loro vita.
Sullo stesso piano metterei i profughi, vittime coerenti di una sola violenza, quella che si è esercitata su di loro da parte delle potenze neo coloniali, che rifiutano di accoglierli, secondo una ripartizione egualitaria e che costringono infine l'Italia, ruffiana e paraninfa delle loro scorrerie, ad adottare il filtraggio stretto con le navi militari e la competizione tardiva con la Francia, in corsa per il secondo posto nell'Unione europea, dalla quale la Gran Bretagna si è sfilata, rilanciando le velleità di grandeur dei vanitosi transalpini.  
In questa scomposta competizione, i senza terra sono le vittime designate e mal sopportate, la schiuma inconsistente della terra.
Oggi è morto il cardinale Tettamanzi, leader politico della diocesi di Milano, solo, nel trapasso, riesumato per una svelta commemorazione.
Era stato infatti il vessillifero ante litteram dell'attenzione agli ultimi, del Vangelo vissuto.  
Non fu papa, ma fu preveggente.
Francesco tace: parlerà domani.
La sua Chiesa, una versione come ce ne sono state tante e come tante ce ne saranno, ha assunto la rappresentanza umanistica dei poveri, non di quelli generici, rifiuti occasionali dei sistemi, ma di quelli in rapidissimo incremento, resi inermi e privi di ogni mezzo, dalla distruttività indifferente delle guerre, susseguite all perdita degli equilibri geostrategici.
La Russia è riuscita a divincolarsi e tutela, anche militarmente, i suoi interessi ovunque le sia necessario.
L'assimilazione delle ex nazioni del Patto di Varsavia da parte della NATO e dell'Unione europea, si è interrotta, si è come stabilizzata, dopo i disordini fomentati ad arte dall'esterno e dai referenti interni di quei Paesi.
Il Venezuela, in preda alla miseria, si divide fra grossolani demagoghi di una socialità da penuria e la arcaica, feudale aristocrazia, locale e d'importazione. In buona parte anche italiana.
Fra i due estremi langue il popolo, verso il quale nessuna delle due opzioni si rivolge.
E' in gestazione un funesto colpo di Stato?
Sarebbe sanguinosissimo, del tutto simile a quello cileno, repressivo di uno scomposto moto di popolo, ingenuo e violento, ma non privo di presupposti sedimentati.
In un modo o nell'altro, anche costoro saranno schiacciati.
Ora sono schiacciati dai più criminali fra di loro.
La guerra impazza mentre qualcuno balla sulla tolda del Titanic.
Con un tocco di bacchetta magica si è abbandonata la coscrizione obbligatoria e si è dato luogo ad un esercito di pronto intervento al di fuori dei propri confini per affiancare e anticipare, recuperare e respingere.

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