mercoledì 18 ottobre 2017

Fantasmagorie.

Fantastici, quegli anni! Scriveva ormai diversi anni fa, Mario Capanna. il mancato architetto della contestazione fra il 1968 e il 1977, diventato scrittore ed attempato esegeta di una falsa rivoluzione, che aggiornò solo i costumi culturali della borghesia.
Ciò non ostante, che la borghesia radicalizzantesi fosse l'unica autentica forma rivoluzionaria storicamente nota, lo diceva lo stesso Karl Marx. La sua prospettiva di superamento dialettico verso l'affrancamento degli schiavi ed il socialismo liberatorio, si inscriveva nel vasto gurgite dell'utopia , così come ingenuamente creduloni furono gli operai che vi si impegnarono in una prospettiva illusoria.
Tanto è vero che i poveri sono rimasti, ma la classe operaia non c'è più.
Neppure il mito è sopravvissuto a se stesso.
Eppure di miti e di fantasticherie bugiarde si alimentano a tutt'oggi i banditori aggiornati dell'eterna menzogna, lanciati fra l'anatema pseudo luterano e l'appropriazione degli elettori espropriati dei loro pelosi rendimenti e dei loro risparmi, da parenti, amici e sodali dei ridicoli epigoni della politica rapinatrice.
In questo senso non c'è soluzione di continuità fra la prima repubblica e l'attuale, tanto che la lotta si è ridotta al contrasto fra i commensali della medesima greppia, ciascuno rivendicante il proprio posto a tavola.
Salvo poi cercare, dopo anni di complice ( nei due sensi ) silenzio, un capro espiatorio, deputato ad una vigilanza che, dai primordi dell'anemica storia repubblicana, è stato autonomo dagli intrallazzi politici e bancari, come ognuno può trarre dalla cronaca.
Ebbene, lo sfacciato Renzie, amico della Boschi e figlio di tanto padre, il suo P.D., affermano che i dissesti e le malversazioni bancarie ( solo le ultime, riguardanti banchette ), sono da ascrivere al tutore dell'ordine mancato, anziché ai ladri.
" Ho sempre lavorato d'accordo con il governo " ha sinteticamente ribattuto il Governatore della Banca d'Italia, quindi, in primis, con la coppia Renzie & Primavera Boschi.
Siamo al dispetto scoutistico, alla marachella celata e disconosciuta, al miraggio del nuovo appetito dei giovani fagocitatori, senza neppure lo straccio di un pretesto politico.
Se la Banca d'Italia non ha mai agito, è stato proprio per la sua subordinazione od impotenza verso una classe politica qualunque, raccogliticcia, a sua volta nominata.
Adesso, con l'ausilio del Casini del caso, se ne cercherà un altro e lo si troverà facilmente, disposto a coprire ancora, a concorrere esternamente in associazione mafiosa, fino a quando gli impenitenti lo scaricheranno.

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