sabato 7 ottobre 2017

La fidelizzazione del cliente e la vendita o l'accaparramento di beni ormai inutili.

Andavo al cimitero, nella mia veste di cliente dei Servizi cimiteriali, quando mi è caduto l'occhio su un manifesto pubblicitario che invitava coloro che avevano beni da impegnare a rivolgersi al Banco siciliano, insediatosi in via Riva di Reno, in pieno centro, a quest'unico scopo.
Dopo i compro oro gli incettatori di beni privati.
Vengono anche dalla Sicilia ( analisi di marketing, copertura di nuovi business, estensione orizzontale della povertà? ): ogni pretesto speculativo è valido.
Da generazioni, a parte le opere  pietose e pelose della Chiesa, trasformatesi poi in Banca del Monte di pietà, circoscritta alle province di Bologna e di Ravenna, come l'ancora attiva e celeberrima Opera pia dei vergognosi, per i vecchi indigenti, ai quali ora prendono ogni mese la pensione, una simile involuzione pauperistica non si era più vista a Bologna. Eccola riemergere sulla pelle dei più ignoranti, prima che dei più poveri, con aperta competizione, fra l'altro.
Si è sempre speculato sulla guerra fra i poveri.
Cessate le attività del Monte bancarizzato, era subentrata, presso il Banco di Santo Spirito, la Cassa di Risparmio di Roma, detentrice del più grande Monte di pietà d'europa.
L'attuale capo gruppo ed acquirente Unicredit l'ha assorbita e conservata.
Un buon giro ci dev'essere.
Adesso arrivano anche i siciliani: non è la società che cambia; in realtà precipita.
Lo sfruttamento, l'istruzione universitaria prefessionale privatizzata serrano di nuovo i ranghi del privilegio e lo perpetuano.
Al cimitero attendo di essere ricevuto per una vaga questione relativa all'illuminazione dei tumuli e delle tombe, che un addetto, al telefono, all'ora di pranzo, mi aveva approssimativamente sollecitato.
C'è stato un equivoco, dovuto ad una presunzione visiva, legata al monopolio del servizio.
Come immaginato, solo una perdita di tempo.
Mentre attendo, allo sportello è in corso una vivace contesa, condita da apprezzamenti ed insulti fra un reclamante l'urna con le ceneri di un congiunto e l'impiegata che lo ha fatto andare lì già tre volte: Si accusano, in un crescendo di improprietà, di carenze, negligenze e improvvisazione.
Un altro impiegato, imbarazzato per il confronto a suo favore dichiarato dal ricorrente, si affretta alle firme e alle fotocopie: "poi le dò subito le ceneri".
Mentre un funerale senza lussi costa mediamente 3.500 euro, uno medio 5.200 euro e uno sfarzoso fra i  7.500 e gli 11.000 , escluse le spese degli addetti al cimitero, le tasse sulle inumazioni, le mance ai muratori, ecc., una cremazione con consegna delle ceneri prevede, tutto compreso, poco più di 400 euro, incluso il maldestro lavoro amministrativo, la consegna dell'urna attribuita al defunto.
Chissà se viene e in che percentuale, disguidata, come i neonati nelle nurseries degli ospedali..come gli orfani.
Se non la si depone in una teca marmorea al cimitero e la si porta a casa, con pochi spiccioli, il feticcio in polvere è confezionato.
Come nelle società animistiche, ancora riscontrabili in Africa ed in Asia e, secondo l'eterno ritorno, ora anche da noi.
Col passare degli anni e delle generazioni, quelle ceneri faranno una fine incerta, come le spoglie di chi marcisce in un tumulo, fatte salve le tombe di famiglia o i mausolei auto attribuiti con regolare contratto di acquisto immobiliare ed attestato di proprietà.
Poi succede, come nella vita che precede l'archiviazione, che i monumenti abbandonati all'incuria - come nella parte storica della Certosa, illuminino, nella loro disconnessione pavimentale, la silente necropoli di fuochi fatui.
I più resisteranno poco alla definitiva, panteistica dissoluzione del memento. Torneranno nel ciclo biologico e forse neppure, dato che provvede da sé, con la forza dell'eros, a rigenerarsi prima di abdicare a thanatos.
Chi è stato, semplicemente non c'è più.
Sogni e aspirazioni, amore e psiche, violenza e abuso, affettività riservata ma sempre in bilico, ancora sui palchi; non certo di nuovo.  
Qualche crematore economicista butterà il vasetto fuori dal finestrino, ne disperderà il contenuto, non nell'apposito pavée circondato dalle panchine, riservato a questo sciamanesimo, oppure stanco, infastidito o superstizioso, ne getterà il contenuto nel cesso.
Insomma, di che cosa si è preoccupato il suo collega: non mi risulta chiaro?
Ha ancora il numero? Certo eccolo.
Ma è....
Si alza ed esce. Dopo qualche minuto rientra: Tutto a posto, ha visto una cosa che lo ha messo in sospetto di una concorrenza che la concessione esclusiva non prevede.
Si tratta di un arredo non elettrificato.
Sembrava che ne fosse necessaria l'attivazione e la sottoscrizione.
No, nient'affatto e poi lei è già un nostro cliente.
La e- mail è sempre quella e anche il numero di telefono?

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