domenica 26 novembre 2017

E' il momento di chiudersi.

Il mondo che va in vacca va lasciato al suo corso.
I bisonti fanno rintronare la terra marmorizzata alla ricerca di uno sconto proclamato che si conferma comunque una spesa.
E' la compensazione strumentalizzata della sfiga quotidiana, ha il senso della valorizzazione della merce per le più giovani, della corsa low cost alla dimensione sfuggita, per quelle meno.
E' un dato di fatto che il richiamo dello sconto è irresistibile per le femmine: sono come i selvaggi, gli piace tutto quel che luccica.
La propaganda degli stracci ha sostituito quella dell'identificazione, per chi era privo di identità, il senso di un'illusione anestetizza, solo per poche ore, il proprio egosimo fallito o irriconoscente.
Ci si guarda allo specchio e ci si trova gritteschi/e.
Bisogna riprovarci: un ritocco, un particolare finora sfuggito saranno la maschera ostentata di cui fregiarsi allo scoperto.
Una mascherata dispregiativa di se stesse che qualcuno, della stessa risma, si sentirà in diritto di abusare.
Ai vari strati dell'immagine, o autoimmagine venduta e, da qualche altro incauto o parimenti deficiente, comperata, la finzione e l'uso compiacente per stati miserabili, si acconcia alla ruffianaggine.
Qualsiasi babbeo/a può accedervi, non sono richieste qualità, bensì uniformità.
Una imponente maggioranza di officianti spende, si sindebita, spreca in idiozie ricorrenti.
Su questo speculano i mercanti polifunzionali: dalle indulgenze ai calzini, dai toys erotici ai pasti più belli a vedersi che a gustarsi...conformemente.
E' il momento di chiudersi alla barbarie presuntuosa, perché inconsapevole: restino pure in strada a dannarsi l'anima, non a nostro beneficio.
Noi non abbiamo niente da vendergli, né ci interessa comprare.
La voragine dell'educazione, dell'incultura e della frenesia insoddisfacente che provoca la continua ripetizione di iterazioni nevrotiche, è riscontrabile in tutti i momenti, in ogni circostanza, in ogni ambito lavorativo: si bestemmia e si impreca nelle cooperative di facchinaggio - ma non da parte dei musulmani - come nelle sale chirurgiche, dietro le quinte di un palcoscenico, nell'anticamera di un consiglio di amministrazione.
Poi, tutti insieme, come per gli straccetti che vengono acquistati, si trovano ancora una volta conformi nei giudizi, nella moralità propagandata, vessilliferi di ciò che non pensano, per invidia e pusillanimità.

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