venerdì 3 novembre 2017

Molesti e moleste. La distrazione accusatoria che rimane sterile riguardo ad un costume diffuso e infame.

La litania delle denunce postume dei tentativi molesti, degli approcci maneschi e delle vere e proprie violenze in serie da parte di artefici delle carriere o meno delle attrici e, in qualche caso denunciato, degli attori, si inanella come una catena di Sant'Antonio.
Ciascuna sembra rilanciare la prossima rivelazione alla collega.
Niente di inaspettato: sul fenomeno sistematico esistono testi letterari e anche dei film, messi in cantiere ( su cui hanno investito a fini di lucro ) dagli stessi protagonisti di potere e di influenza sul pubblico e sulle marionette mosse da un regista.
Si, perchè gli attori, anche i più quotati, sono eterodiretti dai registi, condizionati dagli sceneggiatori,
anche quelli che sono accreditati dalle loro qualità e dalla loro carriera.
Questo avviene soprattutto nel mondo cinematografico, nel quale spesso la tecnica recitativa è secondaria se non del tutto assente. I maggiori interpreti, in particolare maschili, hanno fatto della staticità la chiave di volta della costruzione della loro icona.
Non tutti e non in ogni circostanza filmica, ma le scansioni temporali sono caratterizzate da un fermo immagine preparatorio e di collegamento.
Questi interpreti, di ambo i sessi, ma con probabile accentuazione per le aspiranti attrici e per quelle che non hanno uno specifico pubblico di richiamo su cui basare retribuzioni e lunghezza della carriera, vanno soggette alle spintarelle del produttore, del regista e di taluni attori.
Non c'è, a quanto pare, tutela familiare, né registica, né recitativa.
I figli e le figlie dei cineasti, mentre hanno, anche senza doti, una linea successoria garantita, non sono perciò stesso esenti dal costume diffuso ( anche al di fuori dell'ambiente artistico-mercantile ).
Chi detiene il denaro ha in mano il loro destino e approfitta senza remore della situazione.
Forse i genitori hanno fatto o subito lo stesso trattamento.
Alludo alle madri, ritenendo che il fenome all inclusive sia a loro riservato in percentuale quasi esclusiva.
Anche la cronaca relativa all'ambiente teatrale ha conosciuto un'accusa  da parte di una giovanissima figlia di  un attore e regista rinomato, rivolta ad un attore anziano, che approfittava - si affermava - delle situazioni di vicinanza per baciarla  in maniera laida e anticipatrice proprio durante la recitazione e le sue prove, sul palcoscenico.
Ad ulteriore dimostrazione che la parentela serve solo per accedere al mestiere del o dei genitori.
Chissa a quante senza Penati.
Libido speculativa a tutto campo. 
Ma potrei sbagliarmi circa i numeri maschili interessati dalla violenza dell'irrispettosità; le ultime grida, quelle che da tempo sono venute alla luce, parlano di apprezzamenti e atti consimili anche verso i maschi.
Le vecchie categorie paiono superate, anzi, se tanto mi dà tanto, erano così da sempre.
Ovviamente, quanto descritto, talvolta con dovizia di particolari, non avviene, né è avvenuto, solo nel mondo della celluloide o della attuale digitalizzazione, ma, in quest'ambito, la sua spettacolarizzazione lo rende evidente.
Tutti l'hanno sempre previsto e le confessioni rientrano in un progetto ambientale ideologicamente produttivo per le campagne politiche ed ideologiche che anche un attore/trice ha interesse a recitare.
Con questo non voglio, neanche per un momento, svilire un'interpretazione di gesti criminali e situazioni pesantemente mortificatrici per chi le subisce.
A volte però, in ogni ambiente, vengono accettate,  e  prolungate nel tempo per un ritorno personale che altrimenti non si avrebbe, anche, come si diceva nei molti casi in cui latita la qualità e si improvvisa per un'aspirazione vanitosa, sia in termini di immagine, sia in quelli della vita opulenta, della sua ostentazione e del red carpet dell'ambiente ammirato che si vuole impersonare.
A volte si tratta di semplici privilegi nel contesto lavorativo.
E' la meritocrazia richiesta.
Vorrei sapere - altre se lo sono chieste prima di me - quale donna non abbia nel suo bagaglio delle molestie, quante delle violenze che si proiettano statisticamente in percentuali molto alte, anche nell'ambito familiare, con mariti, spesso e in particolare di questi tempi, anche assassini.
Non si conoscono, sono rimosse le percentuali maschili, mentre si specula politicamente sul gender transgender ed, in particolare, a quanto ammontano i bambini/e traumatizzati per sempre dagli abusi infantili?
L'area grigia, ambientale è rimossa anche nel crogiolo sociale, anche micro e visibilissimo, che se ne disinteressa pure quando ne è a conoscenza o si pone preferenzialmente a fianco di chi è amicalmente prossimo od utile, sedimenta questo naturale consumo.
Le denuncie non sono ritenute sempre sincere, soprattutto in quel mondo artistico che la Chiesa cattolica stigmatizzava, per il suo esempio alternativo alla sua predicazione, consistente nel fai quello che dico e non quello che faccio.
Agli attori veniva negata l'inumazione in  terra consacrata, come ai suicidi, altri esempi nefasti, ma soprattutto difformi da una dottrina orizzontale, popolare.
Quanto avveniva a latere era spostato nella categoria emendabile del peccato, nel quale vittime passive e killer psichiatrici venivano omologati.
La campagna in atto  e mi riferisco solamente a quella politica, vorrebbe spostare i termini dell' aggressione al sistema neuronale sul piano del riconoscimento punitivo dichiarato e del rigetto, non sincero, di un costume improprio e per ciò anomalo, foriero di conseguenze che segnano le personalità o le deformano, come accade per i bambini, mentre vellica in realtà il consenso elettorale su comportamenti delinquenziali.
Quando sono opera di giovani di famiglie carenti nell'educazione e nella moralità tramessa, come nel gravissimo caso di Rimini, il facciamo coalizione è, in ambiente borghese, un riflesso condizionato, mentre quando a porre in opera su inferiori  gli stessi stti,  è uno o più fra loro, il giudizio e il sentimento interiore sono più complici, più sfumati e giustificatori: costoro hanno un avvenire ed è proprio la consapevolezza ambientale e una vergogna inversa, a inibire la denuncia.
Quindi, chiunque detenga un potere ( nel caso dei bulli da quattro soldi, anche solo fisico, intimidatorio ) lo esercita in ogni aspetto e trae piacere e perversa gratificazione dai suoi impuniti gesti delinquenziali.
Per le ambiguità descritte, da queste situazioni, nei termini della loro quasi totale impunità,  non si uscirebbe mai e la loro reiterazione continuerebbe ad essere diffusissima. L'unica terapia di contrasto sarebbe di  attenersi ai fatti nudi e crudi. Invece, anche giudizialmente, dove si dovrebbe consumare la contro afflizione e il risarcimento ai colpiti, in questi casi quasi mai prende corpo e non si traforma in una relegazione molto lunga.
Talvolta e molto spesso per le categorie di stupratori superiori, non avviene per nulla e viene confermata per gli abusati/e.

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