lunedì 27 novembre 2017

Il mercato delle pulci.

Commentare la campagna elettorale già in corso è esercizio inutile e sgradevole, ma la riproposizione della destra incravatttata per la borghesia dei dominii, affiancata da quella plebea e rissosa ( come la mafia nei confronti della setta borbonica che la sovraintende ), richiede un faticoso impegno.
Di nuovo.
D'altra parte quanto si ripropone è il sottofondo tumorale della scollata società italiana, la cui incongruenza è finalmente affrancata dagli orpelli dell'ideologia unitaria, sostituita, per affannosa difesa, dalla fortificazione europea, per noi subordinante, nella quale nessuno vuole più pagare i conti degli altri, perché la fine effettiva della seconda guerra mondiale non consente più di accollare agli sconfitti, anche da parte dei voltagabbana dell'ultimo momento, i loro costi.
Costi clientelari, ruberie ed elemosine, struttura parassitaria di consenso, insidiata dai salari da lavoro delle famiglie monoreddito degli immigrati.
Le caratteristiche esogene, culturali e religiose, sono pretesti propagandistici: la fede degli ultimi non li ha nai portati al cielo: nemmeno in quello di Allah.
Questi immigrati non contano e non conteranno mai niente; i loro figli ne ripercorreranno le orme e, l'essere italiani, ne ibriderà inconsapevolmente la natura proletaria e misconosciuta, in una società senza lavoro o con un lavoro occasionale imitativo dei ritmi dell'informatica.
Bisogna filtrare, depotenziare ed opporsi alla marea fascista, in doppio petto berlusconiano ed a quella proletaria, sociale, impostasi nei territori orfani del clientelismo della casa, del pacco di pasta, dell'impiego ai minimi, ma orizzontale.
La sinistra in campo potrebbe ripetere la funzione di filtro che già fu della Democrazia cristiana, ma la composizione contraddittoria della compagine messasi insieme solo dopo la fine dei blocchi, del partito comunista e del partito dei cattolici, non più richiesto dalle gerarchie vaticane, non ha trovato sufficente torta da spartirsi e, quindi, si frange, si sfarina e sopravvive solo per reticolari, ma circoscritte sotto-compagini, mentre apre spazi senza prospettive che non siano l'auto perpetuazione dello stipendio da parlamentare. 
Se da un lato, per fortuna, questo non avverrà, almeno per ora, dall'altro bisognerà continuare a convivere col revanscismo di destra che potrebbe trovare perverse sinergie con la sua pseudo opposizione e servirsene, come fanno i borboni con i mafiosi, dagli ambiti segreti delle Logge massoniche meridionali, mentre i millanatatori di favori e di vantaggi non sono più in grado di assicurarli, tante è vero che Berlusconi dovette procedere alla compravendita diretta, a cui la pletora politica parlamentare fornì una concorrenziale e prona adesione commerciale.
L'alta percentuale delle professioni ereditarie è andata in malora, insieme a quella stabile dei richiedenti lavoro a prescindere.
Potrebbe ritrovarsi in una vichiana accolita di revanscisti, questa volta di un progetto chiaro ed evidente, secondo il quale i disoccupati, i sottoccupati, gli esclusi ed i sottopagati senza diritti, devono essere schiacciati e ridotti all'istituzionalizzazione della loro inferiorità.
Un intero secolo, il ventesimo, non può essere passato invano e superato in via di fatto sull'abbrivio dell'ignoranza delle masse.
La resistenza e il contrattacco riguardano l'età matura e non ancora affossata di questa nuovamente venduta società.
Quella merce molto vile  trovò la maniera di essere sopravvalutata, a causa e ad onta di un'impeccabile formulazione teorica, machiavellica.
Il contrasto sarebbe necessario, ma mancano le condizioni perché possa avvenire.
Per cui, si vola su tutto questo.
Si finge, come si è sempre fatto.

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