domenica 17 dicembre 2017

La precarietà del crimine integrato.

Igor, dalla campagna triste della bassa, ai campi dell'Aragona. Una vocazione, un addestramento a districarsi nei terreni aridi o acquitrinosi.
Adesso che è stato preso, la sua evidente sopranatura di Rambo militare viene riconosciuta: è un titolo di vanto per la giustizia e la moralità aver reso innocua l'ennesima impersonificazione del male.
Che sia capace di districarsi in condizioni di estrema inferiorità l'ha dimostrato facendo fuori due carabineros della famigerata Guardia civil franchista.
Ci ha rimesso le bucce anche un massaro che stava guidando i due militari alla cattura di un presunto ladro.
L'hanno preso solo perchè ha avuto un incidente, altrimenti sarebbe ancora a zonzo.
E' riuscito a sopravvivere alle ferite riportate ed a fuggire fino alla Spagna, dove si è scoperto con una rapina in villa di pochi giorni fa.
Se non sarà processato in Italia e riconosciuto colpevole, gli eredi degli uccisi recenti non potranno ottenere nessun indennizzo.
La taglia su di lui resterà senza assegnatario.
La vita randagia, sorretta dall'addestramento inutile alla vita civile, continuava ad essere la sua etologia, in attesa della sua morte, che, a differenza della sorte riservata ai terroristi, gli è stata sottratta, perché potesse diventare un'icona della nemesi giustizialista.
Incarcerato, in attesa della comminazione di tanti ergastoli quanti sono stati i suoi omicidi, non parla, non collabora, è estraneo a qualsiasi interazione con altri animali ecosistemici che lo hanno neutralizzato senza eliminarlo, secondo la volontà degli ordini verticali.
Adesso è un animale in gabbia che resta estraneo al sistema, una personalità autoreferenziale estranea perché estraniata dalla società civile, dopo essere stato disumanizzato da un addestramento omicida e da una ruvida scuola di sopravvivenza.
Si presume che sia comunque inserito in un network criminale internazionale, ma, se anche così fosse, viene sempre colto da solo, alla guida di furgoni, pick-up, pronto alla fuga a piedi o in bicicletta, lo stesso mezzo che ha usato per cinque anni lungo i canali delle tristi terre irrigue padane.
Estrapolato dal suo ultimo, deserto insediamento, dove continuava a vivere da esule, non ha trovato difficoltà a trasformarsi-confermarsi in un uomo senza meta, itinerante e a replicare tecniche ed atteggiamenti uniformi di una limitata coazione a ripetere.
Igor sembra impossibilitato a vivere fuori da contesti nei quali si trova solo, si nutre con rapine e furti di dozzina, secondo tecniche di sopravvivenza che lo hanno portato anche a contendere una ciotola di cibo ad un cane.
In che cosa consiste la vagheggiata internazionale del crimine just in time, se i suoi adepti e Igor in particolare devono vivere così e ripetere continuamente gli stessi gesti. Anche stavolta è stato intercettato su un furgone rubato, ma mentre nella prima occasione, pur ferito nel precedente scontro a fuoco con le guardie ecologiche, era riuscito ad eclissarsi, come non gli è riuscito stavolta a causa di un incidente stradale che lo ha stordito.
Che Igor sia capace di combattere e di mimetizzarsi è provato:la sua tecnica bellica non è quella di uno sprovveduto malvivente, la sua condizione di vivere alla macchia in zone sperdute, pur essendo in grado di confondersi con torpedoni di pellegrini, ne attestano l'addestramento specifico.
Se esiste, che razza di terreno di coltura è mai questo che lascia a disposizione anonimi sicari e li recluta all'occasione, consentendo loro di valersi di una rete di solidarietà operativa? 

Nessun commento:

Posta un commento