lunedì 18 dicembre 2017

Le tante varietà di italiani.

Sono italiani gli appartenenti alla comunità ebraica?
Sono italiani i lobbysti monarchici così ben impersonati dall'ultimo discendente della casa reale, che  sfottono ed irridono questi concittadini?
Sono italiani i conservatori di ritorno per ogni occasione, focalizzati quasi esclusivamente al sud e in ristretti e feudali ambiti del piemonte sabaudo?
Sono italiani i reduci della partigianeria che non hanno praticato in armi, gli ex comunisti, gli oppositori e i sostenitori del regime fascista?
Ciascuna di queste categorie - e me ne sono sfuggite certamente molte altre - rappresenta uno spicchio incompatibile della nazione e, soprattutto, l' a- democratica particolarità non comunicante e neppure accettante le altrui diversità.
Mentre ufficialmente si propugna l'omologazione di tutto, le virulente appartenenze, un tempo di sinsitra, oggi di destra, emergono, giudicano, offendono e svalutano per poi ritrarsi nel proprio alveo, tutt'altro che omogeneo e pacifico.
Un gesto reliquiario - ponderato o non ponderato? - ha rinfocolato gli animi strumentali, che forse del re fellone, come i suoi discendenti, non si curano affatto, ma del suo travisato vessillo fanno il loro per una riapparizione apparentemente miracolosa.
Lo Stato italiano ha ancora una sua caratteristica costituzionale che, per essere stata, più volte, non rispettata, ha rivelato la forte presenza di culture e sensibilità difformi da quelle in essa contenute e che aveva solo coperto. le metastasi della scoordinatissima società italiana frazionaria.
Da tempo, in un crescendo di simbologie proposte e di conseguenze messe in atto impunemente, sono sul proscenio e vi sostano con volgarità di linguaggio, di sentimenti e d'incultura.
Lo specchio di quanto è potuto accadere...fino ad ora. 

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