martedì 28 febbraio 2017

La dimensione del dolore.

Il dibattito fuorviante e secondario sul testamento biologico, sul fine vita e il suicidio assistito, sta montando sulla spinta pubblicitaria dell'ultimo decesso, almeno dell'ultimo  noto. La spinta idealistica e civilizzatrice, eugenetica per menomazioni intervenute, dei radicali non è credibile. Costoro sono una lobby...di omosessuali, che fanno ideologicamente della dissipazione vitale una delle loro roccaforti minoritarie, mosche cocchiere di altri interessi più pragmatici. E' evidente che l'eliminazione dei pesi morti, degli esuberi sociali, che già si esplica e vieppiù si esplicherà attraverso la diminuzione delle prestazioni sanitarie, il loro già presente ritardo e la somministrazione di farmaci secondari, è un obiettivo vicario delle stesse "agenzie" che, quarant'anni fa predicarono la diminuzione della natalità nei paesi che meno ne avevano bisogno in termini di sostenibilità economica industriale, mettendo progressivamente in crisi le famiglie con più di due figli e che non avevano le risorse per aderire al consumismo. Alla fin fine, anche la politica degli aborti selettivi, temporalmente e per patologie, non aveva e no ha tanto lo scopo di consentire ai più disagiati, economicamente e culturalmente, di evitare alla proprio incontrollata discendenza di avere un destino peggiore del loro, quanto di suggerire un'attitudine più consumistica, nascondendone l'intenzione dietro un velo di evolutivi proprositi. Questo per quanto attiene alla "ratio" politica generale; altra cosa sono i casi singoli, l'unica dimesione nella quale sono valutabili, salva restando la libera determinazione dei soggetti giuridici. Giuridici, appunto, perché un conto è il principio e poi il precetto giuridico fattuale, un'altra la dimensione morale, che, a mio avviso, deve essere sempre personale, individuale e mai di principio esogeno, totalitario. Quando queste pulsioni di morte si saranno affermate, l'eliminazione ospedaliera dei vecchietti e dei malati terminali conoscerà un'accelerazione, per la quale non ci sarà bisogno dell'azione nelle corsie di infermiere in stato di eccitazione allucinatoria e di medici con la stessa patologia di Menghele e di altri sanitari sadico-sperimentali, durante il nazismo o in combutta con mantidi sessuali desiderose di selezionare i propri parenti e far fuori i più molesti, consentendo al medico complice di fare l'angelo della morte.  Il pervertimento della professione.  Il suicidio, osteggiato dalla morale cattolica, è pratica di molte civiltà, al ricorrere di determinati eventi ( in versione moderna, anche il fallimento lavorativo o la scoperta corruzione economica, costumi in via di modernizzazione, cioè in rapida discesa ) ed era attitudine dei ricchi e delle personalità nella Roma antica, che ne delegavano l'esecuzione ai loro schiavi. Per la gente comune c'era sempre il fai da te, in un atto che era, per coraggio e disperazione, grandioso e rivalutativo. Per i poveracci, neanche questo  . E' questa ossessione da servizio che tradisce una sordida intenzione politica  su cui speculare in solido. La rapida eliminazione svizzera e in altri paesi del nord europa che, in passato, condivisero, nell'ignoranza dei più, metodi di sterilizzazione dei "tarati" e anche da chi risultava affetto da malattie genitiche, in atto o trasmissibili, non è dunque una aprticolarità: segue un tracciato artefatto. Oggi, in caso di analisi sierologiche e di ricoveri ospedalieri viene chiesto il consenso a raccogliere e detenere i dati genetici dei pazienti, per "studi prospettici sulla statistiche delle malattie". Ci credete? Una volta acquisiti, il oro utiIizzo è mutevole. Il  dibattito che si è riaperto e che conoscerà un'involuzione ideologica, cioè sulle astrazioni generaliste pro e contro, che si sinergizzeranno e daranno luogo al costituirsi di fortilizi contrapposti, mentre alla fine, con qualche foglia di fico all'italiana, la sostanza dei provvedimenti "europei" sarà accolta. Comunque, queste case della "carità", versione laica, non sono, come quelle di molte istituzioni religiose o meglio ecclesiastiche del passato, gratuite o senza scopo politico e di lucro: per uno smaltimento consumato in poche ore dopo l'arrivo, si arriva a spendere diecimila euro, non di sola prestazione, del tutto analoga a quella per induzione venefica nelle carceri americane e a quella che si usa nella cliniche veterinarie, per gli animali domestici. La morte "pietosa" è sempre stata praticata, così come l'aborto e non è di fatto perseguibile, individuabile, stimabile, ne io voglio ergermi a moralista di realtà complesse. Ma, ribadendo tutto questo, trovo profondamente disgustosa l'esibizione strumentale del dolore altrui a fini promozionali, non giustificata da comparazioni, pur reali, con comportamenti nascostamente diffusi e non rilevabili. Anche Lucio Magri, ex utopista marxista, senza patologie in atto, scelse una morte procurata, per il venir meno di un' aspirazione. non certamente sana se la sua perdita ha dato luogo ad un gesto gratuitamente autolesionistico. Ho rispetto per i suicidi, non per chi cerca la comodità anche nell'atto finale e più innaturale, frutto di un costume che non conosce  e rifiuta la dimensione del dolore.  Le valutazioni " condivisibili" su atti così privati, sono simili agli attentati per condizionare un evento, sono un rito subdolo e delinquenziale, sotto mentite spoglie.

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