martedì 28 febbraio 2017

Senza dignità.

Sabrina De Sousa, l'unica agente dei servizi nordamericani che condussero e diressero il rapimento di Abu Omar a Milano, non andrà in prigione. Pur essendo stata estradata dal Portogallo, prima di arrivare si è vista condonare da Sergio Mattarella solo quell'anno di carcere che l'avrebbe reclusa. Grazia parziale, minuetto da ruffiano, dono regale ad hoc. Un giurista che non crede alla giustizia, se non nelle sue forme flessibilissime, formalistiche, intervenuto penosamente per non far alterare il padrone americano ed esponendosi ad una ritorsione, nei fatti e per nulla imprevdibile; quanto al merito lascio al lettore giudicare, trattandosi di un atto di compiacimento bellico. Paese servo. L'Italia è un paese ipocrita che sistematicamente dà colpi al cerchio ed alla botte, agisce sul proscenio interno ed internazionale come un suonatore di bongo, indifferente alle figure meschine che fa internamente ed internazionalmente. Non sorprende che il nostro mentore designato sia stato Matteo Renzie, buon ultimo dopo Monti-Fornero e Letta, non sorprende che a promulgare l'atto di "clemenza" sia stato il giudice costituzionale artefice, prima di esserne insignito,  del "mattarellum", formula mediana e conservatrice di tutti i pastrocchi d'Italia, con la quale la già vecchia guardia dei rottamatori, vorrebbe al più presto rivotare. A questo punto, non si può che solidarizzare con Abu Omar e con tutti gli altri rapiti e deportati a Guantanamo. Non sarebbe avvenuto se i nostri governanti avessero mostrato un minimo di dignità, virtù ostativa, evidentemente, in politica. Che le disgrazie di Bettino Craxi siano cominciate con l'opposizione all' arbitrio americano sul nostro suolo?

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