venerdì 24 febbraio 2017

La morale censitaria.

Il bando della Regione Lazio, volto a compensare, in termini pericolosamente ghettizzatori per loro, i ginecologi che non si rifiutano, nelle strutture pubbliche, di praticare aborti a richiesta delle gestanti, è già oggetto di polemiche sanfediste e radicali.
La legge 194 ne dispone l'attuabilità, ma i medici che non vogliono essere relegati solo in sala operatoria, hanno opposto una percentuale spropositata di obiettori per carriera.
Solo in poche regioni, fra queste l'Emilia Romagna, la legge è applicata e, proprio per questo, si sono incrementate le veglie di preghiera all'esterno del reparto di ostetricia del Sant'Orsola.
Il problema viene spostato, quindi, dalla conformità, senza penali, alla legge, di nuovo ai principi e alle dottrine, con sceneggiate pubbliche ed invasioni periodiche di corridoi e di reparti.
Codesti contestatori, che violano, se non altro, la privacy  delle gestanti e del personale, non sono mai citati dalla stampa, né mai equiparati agli "autonomi" che attentano alle sacre icone della destra.
In termini civilistici, la facoltà di abortire è prevista, ma non sempre garantita; il dettato della norma è sotto attacco sitematico, per cercare di svuotarlo dall'interno.
Le ritorsioni di fatto contro i medici non obiettori, condotte fra le quinte colonne da Comunione e liberazione, rappresentano una delle tante forme di mobbing disincentivante e nessuno venga a sostenere che si tratta dell'adesione e difesa di principi indefettibili: si tratta solo di una guerriglia politica.
Le cliniche di proprietà della Chiesa cattolica, assumono solo ginecologi obiettori e si sa che le lobby rappresentano per chi le detiene ed organizza e per chi desidera ingrassarvi all'interno, dei fortilizi che si pongono al di fuori della legalità in via di fatto o di..tentativo, assoldando allo scopo schiere di avvocati altrimenti disoccupati.Che in italia una qualsiasi struttura possa applicare dei criteri difformi rispetto a quelli generali è indicativo delle lotte fra fazioni che si svolgono all'interno di un'istituzionalità di facciata: non spetta ai medici, né agli infermieri determinare se svolgere parzialmente il loro compito e creare dei ghetti per chi vi si applica, insinuando una discriminante morale laddove deve vigere solo il primato della legge.
La legge 194 è stata amanata esclusivamente a beneficio delle donne povere, perché le altre non ne hanno mai avuto bisogno: nessuna madama ha mai presentato il suo aborto come tale e, tanto meno, lo ha mai esplicitamente richiesto, si è valsa semplicemente di conoscenze ed amicizie nell'ambiente medico ed ha refertato la sua  ( o delle figlie ) interruzione di gravidanza con asportazioni di polipi et similia. Lo stesso avviene, nelle strutture pubbliche, a proposito della chirurgia estetica, spacciata per interventi specifici a seconda delle parti anatomiche interessate e qualche donna - soprattutto immigrate - che non è in grado di pagarsi le prestazioni mediche specialistiche, paga in natura presso gli ambulatori privati. Capita agli informatori farmaceutici e ad altri professionisti, quali gli assicuratori, di dover aspettare in anticamera che medico e paziente si siano estrinsecati. Mi sembra normale, al di là di qualsiasi valutazione soggettiva di merito, che un ente pubblico si proponga di assicurare un servizio previsto e mi sembrano giuridicamente impropri i giudizi generalisti, per il pubblico, di associazioni etiche e religiose, delinquenziale il lavoro sotterraneo per far naufragare i provvedimenti.
Quando lo stesso ministro della sanità, artefice della campagna di fecondazione orizzontale delle italiane, si schiera contro il bando della Regione Lazio, tradisce l'impronta marcatamente di destra ( il ministro è di destra, nell'ambito delle ampie intese spartitorie, nelle quali si mette il cappello su ogni materia di competenza ) del boicottaggio delle leggi invise. Secondo il poeta Guido ceronetti, i ricchi odiano i poveri e, conseguentemente, non si curano, anzi ne paventano un miglioramento, delle condizioni di sottosviluppo dei nascituri. C'è la Chiesa pronta ad arruolarli ed a "scomunicare" i renitenti alle sue cure.    

Nessun commento:

Posta un commento