venerdì 29 settembre 2017

La finzione democratica e le sue accentuazioni.

Le amministrazioni reazionarie statunitensi si servono, come si sono sempre servite, delle falsificazioni più marchiane ed hanno provocato spesso i "casus belli".
Poteva differenziarsi Donald Trump, che come tutti i "vincenti" ha costruito la sua fortuna elettorale sulle falsificazioni ed intrusioni concordate con sodali d'affari, ma avversari politici, per spostare a suo vantaggio una contesa che sembrava segnata a suo sfavore?
Tutt'altro che sì, anzi il disgustoso atteggiamento ha preso le fattezze del pretesto aziendale per piegare artatamente le norme ai propri fini.
A quanto vien detto, a Cuba, dove Obama e Raul Castro, con l'intermediazione di Francesco I, avevano riallacciato le relazioni diplomatiche, sono stati effettuati attentati acustici menomanti sul personale dell'ambasciata nord americana e, di conseguenza, quasi tutto l'organico è stato ritirato e ridotta la rappresentanza al solo "personale strategico", leggasi spionistico.
Anche i cittadini e turisti statunitensi non otterranno più il visto per recarsi a Cuba, per salvaguardarli dalla sordità.
Come se gli allarmi aziendali non suonaseero spesso con decibel dilanianti, ogni due per tre.
Una scusa imposta con l'autoreferenzialità di chi vuole far abortire un riavvicinamento diplomatico fra due Stati continentali, divisi da una guerra nella quale gli Stati Uniti, come in Vietnam, non sono riusciti a venire a capo.
Una forma ulteriore di volgarità e di prepotenza , in spregio ad un principio di uguaglianza, seppure formale, che rafforza il pensiero scettico e contrario di Fidel Castro, negli ultimi mesi prima della morte.
I trumpiani si sono comportati come una consorteria aziendale, secondo i limiti culturali del Presidente, rimarcando però una condotta fatta solo di esclusivi vantaggi e contraria a qualsiasi forma di dialogo che non contempli la stretta subordinazione alla proprietà.
I termini della democrazia e della sua negazione restano irriformabili e convivono in una finzione nella quale l'egosimo insensibile ed ignorante ha continuamente la meglio sul riconosciemnto della pari dignità delle alterità storiche e sociologiche.

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