sabato 2 settembre 2017

Di utopia in utopia.

Mano a mano che l'Italia sconta la sua corruzione e la sua malagestione e si avvicina alla Grecia, i movimenti neofascisti assomigliano semprei più ad Alba dorata.
Come questa organizzazione, che da quando la nazione greca è sprofondata nella miseria e nella sottomissione, non fa più parlare di se, si è fusa con il tradimento e l'abdicazione di Syriza, le prolificanti formazioni di estrema destra vanno prendendo diverse iniziative: talune simboliche, talune operative, tutte tese al mettersi in evidenza ed a coagulare il risentimento.
I capri espiatori sono i migranti, il motivo è la frustrazione da ridimensionamento.
Intervengono per sfrattare gli assegnatari di case popolari se non sono italiani, scacciano gli ambulanti dalle spiagge libere, come se i venditori di cocco e bibite non ci fossero stati anche all'epoca del fascismo e non avessero nessuna licenza.
Probabilmente ci abitueremo a convivere con queste manifestazioni dell'odio plebeo.
Avranno per palcoscenico tutte le  énclaves della minorità, tracotante e violenta.
Lo scontro entro un ordine squilibrato avviene già, nei quartieri nei quali i magrebini, abbastanza numerosi per costituire una comunità di strada, affrontano i poliziotti quando effettuano un fermo di loro connazionali, proprio come gli abitanti dei quartieri camorristi di Napoli, quando qualcuno di loro viene arrestato.
L'Italia stracciona si fa reazionaria, come le impresucole, le botteghe, le attività di rivalsa basate sull'evasione fiscale.
Lo sfruttamento del lavoro è tornato ad essere la base del profitto, la condizione dell'arricchimento e vige nei supermercati, nelle cooperative, negli studi professionali come nei bar, nelle banche minori.
Nessuno si azzarda più a denunciare; non si lotta più.
E' subentrata la depressione e, con essa, l'uniformità all'abuso subito e alla prepotenza perpetrata.
Forse avevano ragione i comunisti quando asserivano che, senza le condizioni necessarie, non serve agitarsi, ma prima che le già evidenti contraddizioni del sistema possano essere rimosse o almeno attenuate, passeranno generazioni.
L'aspirazione alla riduzione della forbice sociale, alla crescita del livello culturale medio è stata rigettata nell'immondizia.
L'ultima riedizione dell'utopia è stata accantonata.
Ve ne saranno altre.  

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