sabato 13 gennaio 2018

Quando il pensiero è slegato dal contesto.

Il mulinar dei fiati è come la rena quando turbo spira.
Tutti i banditori pubblici offrono discorsi slegati, privi di logica, ad un popolo di ignoranti, il cui sviluppo mentale è pari al loro percorso formativo, se formazione c'è stata.
Vengono offerti - per fortuna non possono essere più imposti - tutti gli adattamenti delle filosofie rigenerantesi, in un profluvio di balle omnibus che pescano nel pentolone delle masse non più organizzate dall'esterno come classi.
Il capitalismo imperante spazza via anche i suoi adepti più fragili: l'etologia del mercato è molto simile a quella naturale.
Lo si dice anche in molti corsi di formazione e durante i viaggi premio dei promotori.
Il popolo dei consumatori si fa sempre più indifferenziato e le periferie pullulano di stranieri, neri e magrebini che hanno superato, quasi sostituito, gli slavi.
Sono sempre più numerosi anche i cinesi, emigrati col filtro delle loro basi storiche e caratterizzati da diverse stratificazioni sociali etniche.
Qualcuno studia e attenta all'autoctonia dei quartieri periferici, infarciti di disoccupati e pensionati e..di tutti i colonizzatori esogeni che, presto, ne diventeranno i dominatori: una dominanza stracciona e violenta.
Quando l'accoglienza diventa dabbenaggine, ecco che le ragazze del popolo si innamorano dei marocchini e, anche se vengono pestate a sangue, continuano ad amarli, in una riedizione ibrida degli amori preindustriali.
L'etnicità delle relazioni amicali continua prevalentemente a riguardare i maschi che formano comitive o gruppi stradali. Lungo le pensiline delle stazioni, sui marciapiedi del transito da e per le medesime, riecheggiano le vulgate, rozze e ignoranti fin dal timbro.
Anche loro vanno in centro; ci vanno e ritornano sui mezzi pubblici: dopo una cert'ora ne sono gli unici utenti.
Nei reparti di maternità degli ospedali pubblici sono ricoverate esclusivamente, o quasi, donne immigrate: davanti alle porte delle sale travaglio e parto sostano i mariti che s'inalberano quando vedono sopraggiungere, secondo i turni di lavoro, un medico maschio.
Negli ospedali e negli altri locali e uffici pubblici, alle lingue comunitarie - fino a non molti anni fa, solo l'italiano - si sono aggiunte l'arabo, il filippino, il russo e il rumeno.
Altre seguiranno.
La solidarietà di classe è stata sostituita dall'incongruità culturale e morale ( mores=comportamenti, costumi ) fra poveracci, la cui educazione, quando sono giovani, si limita ai luoghi comuni della sopravvivenza e del rancore, che, per gli extracomunitari, al di fuori del loro contesto, diventerà in breve tempo organizzazione per bande.
Le città metropolitane apporteranno una sinergia convulsa e negativa con questi estranei residenti e la criminalità fermenterà.
Sarà una criminalità interna ai quartieri, intesa a stabilire una supremazia nelle primordiali attività economiche, in maniera da costituirsi in holding e controllate.
La militarizzazione del territorio è un dato evidente: per raggiungere gli uffici e servizi statali e comunali di quartiere, dietro o nei pressi delle stazioni centrali, non si possono nemmeno attraversare i corridoi sotto i binari, per via dei controlli antiterrorismo e dei disperati che vi alloggiano, dei facchini senza licenza, dei presidi informali che inquietano i passeggeri e che hanno effettivamente un potenziale criminogeno inaccettabile.
Eppure tutte le città italiane conoscono per la prima volta, in questi termini, il loro Bronx, per il quale non ci sono celle sufficienti e che sarà circoscritto nelle aree di insediamento.
Il modello revivalista degli stracci d'america dei primi anni successivi alla guerra, negozietti nei quali si vendeva l'abbigliamento lasciato dai soldati statunitensi, ritorna sotto le mentite spoglie degli empori cinesi, delle parruccherie africane, delle puzzulenti kebab-pizzerie dei pakistani.
Chi ci abita è già condannato alla difesa, per noi di passaggio, il ritorno al corso non rappresenta ancora la rassicurante dispersione della Babele dei linguaggi: la strettoia dei marciapiedi, porticati o non, ne rivela ancora la cospicua presenza.
Solo all'aprirsi delle grandi vie e delle piazze, il fenomeno è meno avvertibile, tranne che visivamente, ma almeno è muto.

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