martedì 2 gennaio 2018

Vox clamans in deserto.

Il francescanesimo gesuitico di Papa Bergoglio continua a predicare il dovere dell'accoglienza. Sa benissimo che a dover essere accolti sono portatori di culture aliene rispetto al cristianesimo, ma la crisi dei rapporti con le istituzioni occidentali, tranne quelle nazionalistiche più ripiegate su se stesse e nelle quali le chiese locali affiancano il potere politico, non permette né consiglia alla ecclesia cattolica di continuare a focalizzarsi sulle ormai lontane nazioni d'europa.
Bergolio sa - ma lo sapeva la Chiesa sapienziale e diplomatica, almeno dai tempi di Paolo VI - che il futuro di un'illusione riposa sull'anima dei poveri, nei continenti più disparati e lontani dalla storia recente dell'istituzione cattolica.
L'ecumenismo non è solo un patto con le altre forme religiose, anche le più bizzarre, ma anche un nuovo proselitismo evangelico rivolto ai potenziali fedeli globali, a cui dare una base di orientamento, disciplina e fede nell'avvenire e non ripiegato sulle impressioni rinunciatatrie del presente.
Nello stesso tempo non si lascia trascinare in forme banalizzatrici, in un processo parcellizzato all'incontrario, che porterebbero allo smantellamento commerciale della sua univocità ideologica.
Milingo e la setta del reverendo Moon insegnano.
Vive la storia delle masse diseredate e profughe, a causa anche della mancanza del suo avversario, dell'angelo caduto più temibile sul piano della rappresentanza globalizzatrice: il comunismo, ma sa anche contrastare la desertificazione delle coscienze del totalitarismo mercatorio.
E' l'unica a farlo; ha abbandonato gli ormeggi che la legavano a una fallimentare - per lei - esperienza storica ed ha ripreso la sua marcia missionaria.
Non tutto è così popolarmente retorico, la startegia politica è ben presente e, secondo me, lungimirante.
E' altrettanto chiaro che questa riedizione di un pauperismo originario trovi violente opposizioni nella Curia e nelle società.
Bergoglio sembra voler definitivamente lasciare il corpo Italia: sono i traditi da questa abiura inaspettata a rivoltarglisi contro.
Purtroppo la Chiesa è coerente solo con se stessa e la corrente conservatrice sta solo aspettando che Francesco I muoia e, nel frattempo, cercano di evitare che il suo successore faccia ancora parte di quella scuderia.
Potrebbe sopravvivergli l'emerito Benedetto XVI.
La stampa di estrema destra e volgarmente popolare si è già esercitata negli auspici malefici: il Resto del Carlino si inventò un consulto specialistico con un luminare giapponese per curare il cancro al cervello che faceva sragionare il Papa.
Sono visioni reazionarie e localistiche, ovviamente vellicanti la fragile capacità di interpretare popolare, mentre la Chiesa sembra voler tornare - se mai c'è stata - sul proscenio del mondo.
Vox clamans in deserto.
La sua logica consiste nell'appartarsi per un po' dagli interessi confusi e riappropiarsi della sua inutilità umanistica, sposando, solo per questo aspetto, la globalità dell'essere.

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