martedì 6 giugno 2017

Esenzioni.

L'Italia, finora, è stata esente dal terrorismo, a  differenza di quanto è toccato a Francesi, Inglesi e anche Tedeschi.
Anche la Spagna, fra i grandi Paesi, pare esserne indenne.
Meglio così, ma perché?
Siamo talmente inetti che non ci fuma nessuno?
Siamo talmente teatrali che le nostre pigre parate in occasione di eventi pubblici, vogliono simulare un pericolo per gli spettatori, mentre i militari intorno alle camionette chiacchierano e fumano con i mitra a tracolla?
Anche, certamente.
Ma c'è dell'altro.
Italia e Spagna hanno cospicui interessi economici, extrapetroliferi con il mondo arabo ricco, quello che non conosce danni alle sue magnificenze urbanistiche, ma che finanzia il terrorismo, le milizie irregolari e il Califfato, che hanno stabilito solidi addentellati acnhe nei paesi di emigrazione di tanti poveri diavoli da immolare.
Come sempre, ci sono dei macroscopici paradossi nel contegno di codesti paesi, come l'ostracismo decretato da alcuni di essi verso il Qatar, certamente colpevole, ma da parte dell'Arabia saudita... senza trascurare quello monumentale degli Stati della coalizione antiterrorismo, Stati Uniti in testa, che trafficano e colpiscono dove non fa male ai loro "alleati" petroliferi, che, indirettamente, non si curano di non far male a loro.
Ma, in occidente, il dosaggio costi-benefici fa aggio, anche morale, su tutto.
Ecco che un certo disprezzo, ricambiato per altri apprezzamenti, ci sta, giustificatamente.
In Italia e anche in Spagna, gli sceicchi hanno robusti e poco noti interessi immobiliari, industriali e mercantili e, soprattutto finanziari e questo, nelle sicure trattative sotto traccia ha un peso enorme.
Oltretutto, con i buoni uffici della mafia, all'approdo e nell'inoltro, i terroristi transitano, da sud a nord, verso il continente zeppo di confratelli e di facilmente costituibili o convertibili organizzazioni criminali, pronte a passare dalla droga alle armi...alla guerra sul campo.
Italiani e Spagnoli non sono esenti solo in patria, ma anche in missione; per quel che ci riguarda, si sostiene, che paghiamo i capi tribù e concordiamo la tregua particolare che ci interessa.
Insomma, tutta l'europa "pig", anche sul piano del contrasto al terrorismo ha interessi diversi da quelli dei Paesi forti, dentro e fuori dall'euro, più levantini e collaborativi.
Su questo piano non si fa coinvolgere.
E' però altrettanto vero che, per questa via rassicurante, anche se incerta e fragile, attestiamo la nostra esclusione diretta dai grandi business energetici, la nostra perifericità dalla geostrategia imperiale, cioè, in sostanza, la nostra subalternità molto bottegaia e, nel caso dell'ENI, ma in Africa, ridottamente mercantile.
In medio oriente siamo amici, in compagnia delle tre nazioni impegnate in guerre senza termine, in terre già da noi disastrate, di  Paesi che mai hanno affermato di esserci alleati, ma solo sorridenti partners commerciali, mentre nel mondo capitalistico ed in europa siamo dei buoni interpreti di un ruolo...subdolamente vicario.
Non so se l'Irlanda - ma gli ultimi attentatori di Londra venivano da lì - sia del novero anche per questo aspetto ( i rapporti con gli inglesi non sono mai stati idilliaci ), ma Italia, Spagna, Portogallo e Grecia fanno comunella, con latina e levantina consuetudine.
Come dicono i Greci - ma anche i Turchi - "stessa faccia, stessa razza".

Nessun commento:

Posta un commento