giovedì 1 giugno 2017

L'unica luce.

La Chiesa cattolica sta conducendo una battaglia di verità, unica nel ripiegato conformismo dei cooptati.
Non ha cominciato oggi a contrastare le tendenze predominanti nel mondo crociato, nel quale auspica, anzi, l'accoglienza di intere popolazioni di altre culture.
Sul finire del comunismo, ci pensò un Papa polacco a condurre una guerra nazionalistica contro la Russia e l'inglobamento nell'Unione sovietica della Polonia, cattolica e destrorsa. Accompagnò, forse senza intersecarla, la stretta economica che gli Stati Uniti resero insostenibile, con i sistemi missilistici spaziali, che avrebbero lasciato indifesa la Russia o troppo indebolita.
Le conseguenze della caduta del comunismo sono state drammatiche in occidente, dove i lavoratori hanno perso tutele, dignità e rappresentanza, ma anche nell'ex Impero, dove la popolazione è stata condannata alla miseria, all'emigrazione e alla prostituzione di massa dentro e fuori i confini.
Per la prima volta nella storia recente, la Chiesa prende la testa della rappresentanza dei poveri, degli esuli e deglli sfruttati o deprivati del lavoro.
Questa riforma evangelica sarà possibile solo se Papa Francesco riuscirà a rivoltare la Curia e i suoi costumi.
In ogni occasione, il Papa argentino ribadisce ed accentua l'ingiustizia delle strategie implicite, non dichiarate, di una congerie di governi-Quisling, che hanno abdicato a qualsiasi autonomia ed autorevolezza, in un'autovendita alla Germania, in un ripristinato sistema di primazia delegata e di opportunistica cortigianeria, dal quale ci libererà forse, ancora una volta lo zio Sam.
Un altro paradosso apparente.
Gli Stati uniti hanno abbandonato da tempo il loro puritanesimo protestante e, contestualmente, la loro etica guerresca. Ha prevalso il razzismo, coltivato verso gli arabi, i musulmani militanti, gli asiatici, con i quali, da posizioni di forza, si ripromettono di gestire un'economia di marca levantina.
L'europa guglielmina ne ha preso atto e, su questa base, Angela Merkel distacca il suo avversario socialdemocratico, appoggiandosi sul mai rimosso sentimento eurocentrico, nel senso di germano-centrico, della popolazione cattolica e riformata di centro-destra, che, in cuor suo, non hanno mai abdicato alla base morale che fece del nazismo una forza supportata dalla maggioranza dei voti e dalla mancata opposizione ( salvo eccezioni individuali ).
La storia della Merkel, già funzionario politico nella DDR, non è rassicurante, stante la macroscopica debolezza dei partners, venduti, per quel che ci riguarda, da Romano Prodi, già liquidatore di molte esperienze, a cominciare dall'I.R.I., di cui era stato presidente, e, quella non riuscita molti anni fa, dell'Alitalia, purtroppo decotta come l'Italia tutta.
Prodi non ha puntato su una reazione, ma su un adattamento antipopolare, alla volontà dei vincitori riemersi, ridiventati nostri alleati ( fino a quando? ).
Ha poi provveduto Mario Monti a fare il resto e ad aprire la strada ad apprendisti stregoni senza facoltà e quindi ininfluenti, tranne che per se stessi.  
La Chiesa è rimasta sola a proclamare semplici verità, ma l'isolamento non le nuoce.

Nessun commento:

Posta un commento