sabato 10 giugno 2017

Quando la strategia si riduce alla tattica.

Come era scontato, la kermesse frettolosa per varare una legge elettorale a tre ( larghisime intese ) si è infranta, ridicolmente per la mancata premessa che si trattava di un voto segreto, contro l'obiezione dei deputati che non sarebbero stati rieletti e, quando un attimo dopo, il bi-Presidente borbonico-sabaudo ( nell'aspetto ), ha detto un'ovvietà - ma in circostanze normali - per la quale si vota alla scadenza della legislatura, mentre si provvede alla legiferazione calendarizzata, fino al termine.
Ma questo non lo ha detto.
Scambio di attribuzione di responsabilità e ritorno sui propri passi - contrordine, compagni! -.
L'Italia non esiste?
Per questo non può mutare?    

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