giovedì 11 maggio 2017

La botticelliana.

Maria Elena Boschi, emersa dallo stagno, nel quale era nota solo alle cronache locali, è stata portata con sé, come fiduciaria, dal precedente presidente del consiglio, Matteo Renzie e, in questo momento, ha assunto le vesti del suo controllore fiduciario, ad onta dei ministri che, essendo tutti di nomina tosco-renziana, hanno protestato, ma non hanno messo in crisi il governo.
Più provinciali di così non si potrebbe essere.
La botticelliana sottosegretaria ed ex ministro, appena assurta ad un ruolo nazionale, si è preoccupata di coprire le magagne della banca di papà e, per un ruolo nel consiglio di amministrazione, anche sua.
Ha chiesto al direttore generale di Unicredit di rilevare la Banca Popolare dell'Etruria e di lavarne i panni sporchi.
Fatta un'analisi dei bilanci, la mossa non venne effettuata dalla già ingarbugliata azienda internazionale.
La grulla però ci ha provato, traducendo su due piedi l'influenza governativa in uno strumento utile ai fattarelli suoi, secondo la logica - detta da prima Repubblica - per cui una mano lava l'altra. Ma ora, con l'internazinalizzazione dei rapporti, Unicredit se ne frega dei buoni uffici della sottosegretaria, inutili e inincidenti sulla sua resa: figurarsi sulla sua espansione, ormai maggioritariamente all'estero.
Perchè tanta sicumera nella mia convinzione?
Perché Ferruccio De Bortoli, già direttore in sequenza, del Corriere della Sera, del Sole 24 ore e di nuovo - come non era mai accaduto, del Corriere della Sera, non si sarebbe sputtanato per così poco. Non conviene alla Boschi andare in giudizio contro di lui - anche se ci andrebbero solo i suoi avvocati - perchè si troverebbe sputtanata "de visu".
Il giornalismo d'inchiesta è talvolta strumentale, ma che De Bortoli si scomodi per attaccare la Mariuccia Elena è opinione che non sta né in cielo, né in terra, mentre le sue frequentazioni, professionali e d'indotto, sono apportatrici di ben altre informazioni che quelle rese pubbliche.
De Bortoli, nel libro uscito oggi, ha esercitato il giornalismo di denuncia e, avendo in corso duecento cause, non è particolarmente interessato alla duecentounesima, anche se ha sollecitata alla Bosche la presentazione dell'annunciata querela.
I giornali, anche le gazzette di provincia, sono sistematicamente interessati da cause legali: ogni cosa che pubblicano, anche nelle forme più blande, suscita il dispetto dei chiamati in causa, abituati a fare i propri comodi, ammiccando, facendo intendere, promettendo, facendo pressioni.
Ma il mondo liquido, se favorisce, da noi, per delega inespressa, personaggetti come Matteino e Maria Elenuccia, li mette opportunamente, un attimo dopo, sulla graticola sulla quale, a fuoco spento, contavano di riposare.
Codeste figurette stizzano e minacciano, secondo il nazionale modello mafioso e la presunzione familistica e sostanzialmente fascista.
Non tollererebebro, se potessero, l'invadenza dell'informazione, nei "fatti loro e della loro coorte".
Il modello american-capitalistico ha molti difetti e altrettanti pregi liberali e libertari.
Mettere le cose in chiaro con Maria Elena Boschi rientra fra i pregi.
 

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