lunedì 1 maggio 2017

Tempi di incertezze speculative.

L'insicurezza riguardo ai propri atti, alle proprie decisioni, se viene subordinata al "miglior" utile, dà sempre, poco dopo, luogo a dei ripensamenti.
Ogni gesto, ogni atto, non si produce nel vuoto cosmico, fa ogni volta riferimento ad un contesto, talvolta malamente, parzialmente, percepito e, poco dopo. gli "impugnatori" delle situazioni, di valenza in gran parte psicologiche, si valgono dell'attesa insicurezza per rilanciare l'ipotesi, la posizione bocciata.
E' quanto tenta di fare, in Inghilterra, Tony Blair contro la Brexit - perchè il conto dei continentali, come sappiamo, è molto oneroso e  gli inglesi al "penny" stanno molto attenti e la ritorsione "erariale" è analoga  a quella praticata verso i "Pigs".
"I padroni della U.E., vecchia e nuova, siamo noi (chi?) e stabiliamo ogni volta il prezzo dei "danni" arrecati al nostro discrezionale e puramente contabile protettorato e potentato".
Questa è l'U.E.
L'ultimo rottamato della politica italiana, Matteo Renzie - rottamato dal popolo, ma non dai poteri  nascosti all'interno, riverberati in quelli esogeni di Bruxelles, si ripresenta, dopo soli sei mesi dalla "debacle" referendaria e, cambiando nomi e ipotesi prospettiche, ricomincia da quella legge elettorale che dovrebbe dargli, escludendo un'altra consultazione specifica, un potere alla Erdogan, più giullaresco e "prendi in giro", ma comunque, seppur in una versione all'italiana, eppur degenere anch'essa, un potere inconcepibile in una democrazia.
   

Nessun commento:

Posta un commento