domenica 7 maggio 2017

L'erba velenosa.

L'etica importata, insieme al capitalismo, non attecchirà da noi, anche se talune fortune clientelari sono finite, si sono selezionate, sono perite nella mutilazione ribaltatoria.
Non si era mai vista - nell'arco della nostra generazione  -  una simile inflazione di slogan, tutti ingannevoli, come le ricette morali riproposte.
Un Luna Park da osservare da lontano, oppure nel quale immergersi e stordirsi.
Ritenere addirittura di esserne esclusi e soffrirne, come se fosse un approdo agognando e non un'imitazione scimmiesca per stare in branco, altrimenti detto gruppo.
Non siamo fatti per stare soli, ma insieme ci stiamo come le scimmie, fra falsità, inganni, agguati e attesa opportunistica per rovesciare fortune e farsele proprie.
In questo, ovviamente, i fortunati devono guardarsi dai loro sodali e non necessariamente solo da quelli che lo sono stati un po' meno: non c'è ambiente meno solidale di quello del privilegio che, solo per sfuggire ad una lotta naturalistica, si organizza in lobby, all'interno delle quali, però, succede di tutto.
E' difficile la coesistenza fra persone diverse, il volerla perpetuare è un'inutile sofferenza.
Chi, per traslato, vive in un bozzolo, cercherà sempre di eterodirigere e controllare la situazione, farà argine ai diversi e ne screditerà le personalità, convinto, a torto o a ragione, di essere al sicuro e di dover difendere, con il suo vantaggio, il suo mondo.
Anche quando non c'è più ed è diventato assolutamente illusorio per lui e non solo illusionistico per gli altri.
Se, per inerzia, continua a frequentare le occasioni cerimoniali  dell'ambiente in cui era nato, ma nel quale si è visto spodestare da un'inaspettata concorrenza, continua a recitare una parte e la replica con chiunque faccia parte, di quell'imitato consorzio, anche se lui ne è diventato un valletto, un erede diseredato.
Un'imitazione di se stessi.
Il fuggiasco della "bassa", continua a tener testa a mille carabinieri e poliziotti, vigili urbani e cani molecolari, in percentuali non note.
Per i soliti riduzionisti: un costo erariale insostenibile e, come per molte imprese italiane, inutile.
Se anche fosse infine ucciso o catturato, perché stremato, digiuno e bagnato come un pulcino, avrebbe documentato l'inadeguatezza dei suoi cacciatori, la discrepanza fra il muoversi protocollare, anche in guerra ed il condurla con strumenti esclusivamente istintivi e mentali.
Mi sembra che anche i mafiosi, che pur vengono ultimamente rintracciati nei loro rifugi nei centri cittadini, non siano mai stati intercettati prima, durante e dopo i sequestri di persona - quando si praticavano - né nelle nascoste manifestazioni del loro lavorio collaterale.
Il Papa, confliggendo con l'Ordine di Malta, ne ha, per la prima volta, asserito la doppia natura utilitaristica, cattolica e massonica.
Ha perfettamente ragione: chi conosce l'identità nascosta dei massoni, spesso ne scorge qualcuno impegnato, dopo essersi cambiato d'abito, in cerimonie dell'Ordine e poi lo rifrequenta, sua sponte o suo malgrado, soprattutto nelle corsie e nei dipartimenti sanitari.
Anche taluni imprenditoruccoli sono massoni ma, negli ultimi anni, l'appiattimento della vita privata nelle riunioni festive fra di loro, le stesse dei convivi amichevoli, professionali o semplicemente lavorativi, delle stesse feste giovanili, il legame, troppo stretto per essere credibile, non è bastato.
Il Papa non li vuole più fra i piedi, ma farà prima a levarsi dai piedi lui.
L'erba cattiva non muore mai.
E di erba cattiva è infestata anche la Chiesa, comunità di uomini, lobby proselitistica anch'essa del grano e del loglio.
Perchè il Papa non vuole i massoni dentro le istituzioni ecclesiatiche?
Perché ne alterano la missione o l'immagine missionaria che questo Pontefice vuole, troppo tardivamente, imprimere alla comunità - così vaga - dei credenti.
Certo che un massone, che presta obbedienza alla sua Loggia, in via prioritaria, rispetto alle leggi dello Stato, che vede appropriatamente, come uno strumento di salvaguardia di un assetto sociale e di intersecati interessi, non può aderire a nient'altro che alla sua autoreferenzialità, delegando al Gran Maestro la risoluzione delle beghe, spesso strategiche e multimiliardarie, legate ai traffici non dichiarati, a cominciare dalle armi.
Ma anche la Chiesa, oggi in crisi quasi terminale - ma si riprenderà - è stata autoreferenziale e, se ufficialmente non lo sarà più, questo avverrà fino al termine dell'emergenza, dichiarata ma non affrontata, della miseria, migratoria ed autoctona, di recente configurazione.
Dopo ridiventerà autoreferenziale, non relativista.


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