lunedì 8 maggio 2017

L'europa reale.

La "gauche" è scesa subito in strada a Parigi, supportata dall'ingenuo, ma importante appoggio studentesco, in una nazione che non disprezza la cultura.
Il pupetto di mamma sua è una versione ingloriosa del Renzie nostrano e, precipitando nell'abisso, dello Tsipras greco.
Una degradazione morale, soprattutto, ben impersonata da questi burattini ambiziosi, figli di una piccola borghesia arrivista, che coglie un'occasione insperata, fra menzogne, retorica e servaggio.
La Francia in mano a un fessacchiotto, sedotto con l'inganno eidpico, assecondando una presunzione di potenza, favorita dall'anziana discente, per dargli il senso del possesso.
Lo ha poi diretto, da dietro le quinte, ma non senza interessi personali e continuerà a farlo, d'ora innanzi.
Non so se il sesso sia praticato dal giovincello, a latere, con il beneplacito della mamma o se quest'ultima gli pratichi delle gratificazioni sostitutive per il suo benessere, come il bagnetto, l'asciugatura, l'intalcatura ed il cambio del pannolino, ma Macron è il terzo presidente di fila a far sorridere, dopo Sarkozy-Bruni ( con proposta, da parte sua, alla ex moglie di "lasciar pardere" se lei fosse ritornata con lui; ma lei forte di un nuovo ingaggio coniugale inconcepibile in base al solo suo aspetto, mentre non risutano qualità morali ed intellettuali particolari, non se ne è data per inteso, pur nel corso della campagna elettorale ).
Il ragioniere socialista, l'Hollande motociclista, faceva invece il giro dell'Eliseo, sul sellino posteriore, travisato dal casco, in barba ad ogni prassi di sicurezza, per raggiungere un'attricetta che gli prestava i suoi favori, in cambio - anche lei - di una parte.
Altre latitudini, ma comunque prive di stile, inguaribilmente latine.
La "gauche" non ha votato, l'astensione è documentata dall' altissima percentuale di voti potenziali, ma non espressi, ma ha subito manifestato contro il Jobettaro giuggiolone gallico, che, non contando niente, farà lo stesso il compitino assegnatogli, per di più sotto dettatura domestica.
Anche la Chiesa non si è schierata.
Un insperato successo dunque, anche per la professoressa che ha ben individuato e gestito il rampollo di una famiglia influente e non sono un giovane attore di "pièces" scolastiche.
Allora perché inutilmente manifestare?
Perché la politica dei servi, la politica Quisling, non è l'unico metro, materiale ed opportunistico per fare la "propria" parte, ben consapevoli che la maggioranza è costituita dall'aristocrazia dell'ignoranza e della mancanza di principi.
Sul piano politico, pur nel vano impegno contingente, per l'inesorabile trascorrere del tempo, la presenza degli (auto)esclusi per non favorire un alieno, mantiene la sua valenza storica: sarà un'altra generazione popolare a beneficiarne e testimonia la vitalità del senso della logica e del reale "versus" una triste caricatura dell'entusiasmo "dell'eletto" per essere  il pupetto( onanista? ) della U.E e della mamma...putativa, ben felice di partecipare a feste, cene di gala e consessi, dove tutti sapranno che l'estenditrice dei discorsi presidenziali è stata lei.
Sulla destra di Marine Le Pen - che lo spodestato padre ha subito, dopo l'esito elettorale, definito inadeguata a fare il presidente - non mi piace parlare.
E' la riemersione della reazione vandeana, in circostanze medievali, dal corpo stesso di una destra apparentemente più rispettabile, ma custode,  "in interiore homine"   dei più beceri e violenti sentimenti razzisti, anche verso quelle porzioni del proprio stesso popolo, troppo povere o troppo acculturate rispetto a lei.
C'è già stato l'annuncio preventivato, che dopo la sconfitta, ma con un ampio, immagazzinato, margine di consensi, Il Front national cambierà nome e linguaggio, per consolidarsi ed acquisire un' immagine e solo un'immagine, diversa.
Una politica, a sua volta, di puro adeguamento. La politica " tout court" di chi sa di non poter contare che per se.
Come in Italia.
Che tristezza.

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