lunedì 19 febbraio 2018

Il cammino a ritroso.

L'uomo scientifico ha cominciato a percorrere a ritroso il flusso biologico evolutivo che lo aveva portato all'ordine parziale, apparente e contraddittorio, che crede di constatatre.
Evidentemente non è soddisfatto, se si involve e riparte da una tappa indefinita di una ricerca tanto saputa, quanto infantile, curioso di vedere com'è fatto dentro.
Sullo sfondo, il mito dell'immortalità: non voler morire, volere risorgere, cercare materiale sostitutivo di se medesimi.
I riti sacrificali sostitutivi, lo studio sulle cavie animali, in senso lato, ed umane, in senso culturale, la pianificazione del magazzino dei pezzi di ricambio.
Dal dono degli organi non più utilizzabili, in caso di morte non preventivata, all'eliminazione degli scarti di produzione e del materiale da rottamare, attraverso una serie di giustificazioni di principi riciclati all'uso.
Subentro temporaneo dei prestatori d'opera, un carpe diem dell'abusato spacciato per nuovo.
Il capro espiatorio, l'agnello sacrificale, il gregge, mansueto e non impegnativo, come riserva d'organi, attraverso una selezione mirata, all'incontrario, di genetica disomogenea, ad uno stadio arbitrario di complessità biologica, la cui sperimentalità si constaterà sulle statistiche dell'orrore da laboratorio e da sala trapianti.
A chi servirà effettivamente un gabinetto medico-veterinario, circoscritto solo agli animali da allevamento?
Etologia da scuole primarie, educazione autogiustificativa, curiosità insana, aspirazione alla riparazione permanente.
Per un'empito inestinguibile di vita illusoria, a prescindere, oppure opificio per mercato del dottor Stranamore o del dottor Jekyll?
Ripiegare sui propri passi è indice di entropia evolutiva.

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