sabato 10 febbraio 2018

La banalità del quotidiano.

C'è una banalità evidente nell'agire quotidiano.
Gli unici punti di ritrovo di massa sono i supermercati.
Anche gli stadi sono semideserti, tranne quando gioca la Juventus: allora i tifosi, per scalmananrsi, fanno un'eccezione a SKY.
Il festival di San Remo ha ripreso a fare audience, molto più che una spenta quanto gridata, inutile campagna elettorale.
Il tempo è propizio per la muscolarità del non pensiero, laddove alla latitanza dell'impegno complesso, anzi al vuoto pneumatico e all'impotenza decisionale, si sono sostituiti i pugili, i picchiatori, gli sproloquiatori a ruota libera.
Gli altri tacciono: sanno di non avere niente da dire e si limitano, ripetitivamente a celebrare riti esorcistici contro un demone che non si cura più di loro.
La gente, ricollocata nella sua mediocrità senza sbocchi, frigge, si annoia, vorrebbe rivitalizzarsi attraverso il patibolo .
Il movimento 5 stelle avrà un formidabile successo, poi resterà all'opposizione, riedizione borghese e legittimista del P.C.I.
Beppe Grillo lo ha servito bene, ma ora che la gestione è passata alla Casaleggio & C. è ora di lasciarlo.
Invece toccherà vette di suffragio pericolose.
Pericolose perché nell'assenza di programmi di governo, per quanto pubblicitari siano, saranno surrogati da qualcuno o qualche cosa di non chiaramente identificabile, ma certamente non da un soggetto democratico, che non saprebbe su che cosa appoggiarsi.
Berlusconi fa come Beppe Grillo e, come lui, è ineleggibile.
Fa però il testimonial di una destra divisa e conflittuale, che, accettando la sua regia e la sua immagine, ogni giorno gli ricorda la sua attuale condizione di fuori gioco.
Oltretutto, ha ottant'anni e non si capisce bene che cosa lo induca al revival elettorale.
La volta precedente, più di vent'anni fa, la sua discesa in campo coincise con il più grande ribasso di Mediaset in Borsa, ma adesso, in fin di vita, che cosa lo spinge, nonostante le forze limitate?
L'unica cosa certa è che le influenze sottostanti, di cui la vulgata popolare è solo il bacile dei suffragi, sono sempre le stesse, meno avvertibili per l'intervenuto ricambio generazionale.
Intanto la cinesi sociale, senz'altro scopo che una faticosa e talvolta inutile lotta per il mantenimento, base dello status quo, si constata, senza capirne l'eventuale scopo nella vita di ogni giorno.
L'incentivazione a scoppiare, correndo, è senza tregua e troppi considerano un privilegio ammazzarsi di fatica per scopi assolutamente esogeni al loro inesistente destino.

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