lunedì 19 febbraio 2018

L'incesto bio-morale.

La sentenza assolutoria verso tal Cappato, radicale, tesoriere e benefattore di chi non vuol più vivere, ha promosso la causa di beatificazione della morte esemplare, da parte del collegio giudicante che l'ha inoltrata alla sentenza superiore e definitiva dei pipistrelli costituzionali.
Attraverso una rieleborazione interpretativa del testo costituzionale, si cerca oggi l'illuminazione dottrinale sul diritto di morire se e quando lo si ritiene.
La riscrittura della Costituzione, bocciata nelle urne, si trasforma in rielaborazione giurisprudenziale, alla luce degli eventi culturali degli ultimi decenni.
Mesta e rimesta, l'uno si traduce nel suo contrario. Uno=due e tre, numero perfetto, faciunt collegium.
Estinguersi senza agitarsi - così si dice, ma è solo l'ultima fuga verso la viltà - libero suicidio in società liquida, anemizzata. Costi ridotti, liberazione dagli obblighi condizionanti, un sorriso preliminare e postumo, a sancire un accomodamento, il superamento irrisolto di un problema, un cuneo, un peso.
Sanzione dell'assurdità della vita, ridotta a utilità razionale, in contesti di essenzialità economica, superamento di qualsiasi precipitato di collegamento fra le persone.
Per paradosso, come sempre accade, pullulano storie, letterarie o cinematografiche, sul vissuto ambientale di esistenze mutilate, ammalate, inermi o rinunciatarie: l'apoteosi della minoranza sfigata del mondo, collante universale, ma esclusivamente esemplare, del tempo sospeso.
Molte specie animali sono geneticamente attestate su un limite di sapienzialità, di intelligenza e di capacità di apprendere che ne fanno degli eterni bambini per la parte iniziale della loro vita rattrappita. Si consumano tristemente nella seconda, ma non evolveranno mai oltre una soglia alla quale l'uomo è sopravvenuto attraverso una selezione incessante, ma il cui riverbero, potere e guida riguarda solo chi ha saputo vincere, o meglio, chi sa mantenere il potere conseguito, senza consentire la dispersione approssimativa del riflesso riproduttivo.
I Sommi Sacerdoti della Legge, comprese lacrimose Vestali, ammiccano al vuoto futuribile, lavandosene le mani - secondo un uso politico e giudiziario tradizionale e demandando ad un'astrazione opinionale superiore la definizione dell'indefinito, del paventato, del demonizzato, del non riconosciuto finora.
Ego te absolvo a peccatis tuis, lo faccio automaticamente purché tu riaffermi con la confessione il mio univoco potere d'influenza e di controllo.
Io demando, perchè non ci capisco un cazzo, anche se cedo all'impetuoso erompere di una coscienza mai sospettata e lo faccio attraverso il superiore o anche l'illuminato giudizio. di qualche lievitazione, strapagata per contrastare, fare attrito, selezionare e veicolare il male di ieri e il bene del futuro prossimo, in un profluvio di pigrizia e di esagerate ricompense economiche.
Un altro riadattamento del bacello sporco dell'intruglio vitale. 

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