mercoledì 21 febbraio 2018

Il vacuum della violenza.

Il vuoto politico viene riempito dalle contrapposizioni vicarie e binarie del fascismo e del partigianesimo.
Ha ragione Pietro Grasso: le violenze contrapposte non vanno più tollerate.
La dicotomia sociale violenta fra fascisti e comunisti fuori dai ranghi riprende a sfogare l'impotenza: la prima è invasiva, la seconda oppositiva. Entrambe sono tornate all'etologia di sottofondo ed alle percosse si aggiungono gli accoltellamenti, secondo una geopolitica tradizionale, ma anche originale e nuova.
Se a Perugia Potere al popolo subisce il tentativo di omicidio da parte di minoritarie fazioni squadristiche, a Napoli e, soprattutto, a Reggio Calabria e Palermo, l'acqua va all'insù e gli antifascisti prendono il proscenio.
E' possibile che a Palermo la violenza di strada avvenga senza il beneplacito della mafia?
La destra, al sud, è imperante e finora non aveva mai subito delle opposizioni organizzate sedicenti di sinistra, ma il sud non aveva mai conosciuto una leadership di destra estranea alle sue dinamiche e per la prima volta invasiva.
la Lega nazionale di Salvini, movimento neo nazista, ha invece portato la destra estrema su posizioni razziste e i meridionali devono aver avvertito l'estraneità culturale del leghismo riformato, come il M.S.I. a Fiuggi e deciso di portarsi a contrasto, in particolare sul propro territorio, dalla neo-annesione del nord nebbioso.
Sta di fatto che, trasformisticamente, senza più riferimenti che non siano provinciali e autoreferenziali, la rimossa violenza endemica italiana è riemersa intatta e dispiega la sua prepotenza, ai limiti ormai dell'omicidio.
L'ex Presidente del Senato, ex magistrato palermitano, leader dei reduci istituzionali del comunismo, ha colto lo stato dell'opera ed ha richiamato le istituzioni a fare immediatamente la loro parte.
Anche se non è detto che la violenza non si coalizzi contro lo Stato, con il contributo del medesimo o di suoi pezzi, in una dinamica nota e sperimentata.
L'uno e l'altro sommovimento sono privi di riferimenti internazionali - soprattutto quello di sinistra, tranne che nella Russia antieuropeista che alimenta le divisioni nei due sensi e che, per adesso, ha privilegiato la destra, mentre le commissioni, pseudo istituzioni europee, non riescono a calmierare il fenomeno, diverso per carattersitiche storiche, in tutta l'europa continentale.
Esulando da una polemica pretestuosa, alla ricerca di soluzione mediane ed impotenti ad ampio spettro e auspicando un'astenzione diffusa in queste guise, il tentativo di rimedio giudiziario si è fatto ineludibile.
Invece, tutto viene rimandato ad una terapia politicamente orientata ad elezioni avvenute, quando le forze minoritarie che ne sarannoe espresse si contrapporranno nell'interpretazione e nel gioco di posizione, stabilizzando più o meno a lungo una situazione di violenza per delega implicita, del tutto estranea all'esercizio diretto del potere.

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