sabato 3 febbraio 2018

Le affinità europee.

Luca Traini come Anders Behring Breivik.
Dalla Norvegia alle Marche l'europa che fu si ripropone.
Il simbolo prescelto non sono gli ebrei, ma gli immigrati di colore.
Sottolineo di colore.
Lo scempio di una povera ragazza, uscita incoscientemente da un centro di recupero - che dovrebbe sostituire il carcere per una lunga serie di piccoli reati - da parte di un nigeriano, ha scatenato la reazione privata di uno strano tipo per il quale sarebbe necessaria non solo la perizia psichiatrica, ma anche una seria analisi della sua personalità alla luce della sua esperienza e del suo livello di cultura e di capacità critica.
Un conto è il comprendere, un conto è il giudicare.
Entrambi sono indispensabili, ma il fatto resta e la sanzione doverosa.
Sul piano sociologico e politico, si tratta di due eventi di nicchia , ma orizzontalemnte pensati.
Di più, l'odio emotivo, ma anche politico, contro gli immigrati, soprattutto quelli di colore, in quanto di evidente simbologia a caratterizzare l'estraneo, è contagioso nel non pensare comune.
L'estraneo stupratore e l'estraneo necatore.
In realtà, statistiche ed esperienza personale alla mano, le persone di colore sono miti ed educate.
Probabilmente i nigeriani criminali fanno eccezione: sono note le loro caratteristiche mafiose e la tratta speculativa sulle connazionali povere.
Ma anche in questo caso, si dovrà distinguere.
Nonostante la costante ibridazione culturale dell'intera europa, qualche corposo residuo nazionalistico resta immutato rispetto alle disastrose  esperienze dell'inizio del secolo passato, all'interno dell'Unione, che sconta la sua giovinezza esperienziale quale tentativo politico di comunità, ma, almeno per questo aspetto, mette al sicuro dall'insorgenza di fenomeni razzisti, che non hanno ragione di sussistere fino a che chi delinque verrà assicurato prontamente alla sua giusta punizione.
Questi immigrati costituiscono, soprattutto quando sono soli e giovani, l'apice della povertà e dell'abbandono, per cui si organizzano su base etnica, ordinaria e criminale.
Diceva in questi giorni il procuratore di Palermo, Scarpinato, che l'aumento percentuale della povertà, porta con sé un incontrovertibile aumento della criminalità - a Trapani del 54% in un anno - e che il rimedio giudiziario non è efficace.
Ecco che allora cresce esponenzialmente, da parte di cittadini tutelati, almeno un po', la furia respingitrice e, se insoddisfatta, eliminatrice, che resta appannaggio concreto, di qualche spostato in cerca di notorietà identificativa.
Ma la base vile è presente e la possibilità di sovvertimento possibile.
Ad impedirla resta solo la dimensione e l'uniformità faticosa dell'Europa continentale.
Almeno per questa specie, unita al contenimento della corruzione dell'amministrazione pubblica, costretta nei vincoli del rigore germanico ( anche se si fa di tutto per aggirarlo e mantenerla ) il disomogeneo progetto politico è importante.
L'emigrazione di massa ci sarebbe stata lo stesso a causa delle devastazioni belliche portate individualmente da questa o quella potenza, affrancata dai blocchi e i singoli Stati sarebbero stati fortemente a rischio di involuzioni storiche tradizionali.

Nessun commento:

Posta un commento