venerdì 9 febbraio 2018

L'europa è un'espressione geografica.

Gli statali italiani, sottoposti al trattamento di quella improvvisata ministra che è Susanna Madia, della cui vocazione al plagio imitativo è stata accertata la predisposizione, vale a dire dell'adeguamento come tecnica di galleggiamento a fini esclusivamente personali, avranno i loro aumenti salariali solo a Marzo..se saranno bravi, ma intanto, per vellicarne lo spirito vicario, avranno a fine mese un cedolino stipendio straordinario con gli arretrati nel frattempo maturati.
La classica scarpa prima, promessa recuperabile o anticipazione del dopo.
La Madia è stata riconosciuta colpevole di avere copiato la sua tesi di specializzazione; non l'aveva mai negato, ma aveva affermato che non accettava insinuazioni circa la sua eticità e l'immacolatezza dei suoi studi.
La commissione che invece ha accertato il plagio ha poi soggiunto goldonianamente, che così fan tutti.
La ministra tace, tanto chi la leva di lì'?
Evidentemente ci sta a fare qualcosa d'importante come emissaria di chi ce l'ha voluta, dato che da sé non si giustifica.
Non sembra essere nelle sue corde, è coerente con la delega vicaria dei poteri e vicariamente agisce nella sua improvvisazione ministeriale eterodiretta.
Ma che cesso di paese è questo?
In realtà lo sappiamo benissimo.
Un presidente della Repubblica tedesca si è dimesso subito dopo che era venuto alla luce che una volta aveva accettato una vacanza pagata per sé e per la propria famiglia.
Si è dimesso Formigoni?
Si dimetterà la Madia?
L'europa è, nelle sue componenti, un'espressione geografica e basta, così come lo è e lo è stata l'inventata nazione italiana, da un politico sabaudo che parlava e scriveva solo in francese e che era convinto che in Sicilia parlassero l'arabo.
Le uniche cose che esportiamo massicciamente sono la corruzione e la mafia.
Anche alla luce di queste piccolezze, che vedono il nord europa ed il sud continentale e italiano  diversi e incompatibili, di che cosa parliamo, come di cosa abbiamo parlato e di cosa parleremo?
L'Italia, i suoi ministri sono burattini agitati da mani inguantate e, da bravi burattini, non se ne peritano, sazi solo del proprio buffonesco teatrino.
Il potere reale ha bisogno di ominicchi e donnicciole.
Steven Spielberg ha rammentato il valore democratico della libertà di stampa e della capacità di mettersi in gioco, quando una  fonte, contraddetta dalle pubbliche dichiarazioni di un ministro sull'andamento della guerra in Vietnam, ne svela i retroscena prima al New York Times e successivamente al Washington Post.
Quest'ultimo era ancora un foglio secondario, ma ebbe il coraggio di mettersi in discussione, anche per sani principi concorrenziali e diventò per questo un organo di informazione prestigioso, concludendo il suo iter investigativo, provocando le dimissioni di Richard Nixon.
Come il Washington Post aveva fatto rispetto al New York Times, moltissimi quotidiani di provincia si accodarono positivamente nella divulgazione dei rapporti.
Da noi neanche in questo i giornali si coalizzano, per lasciare alle pochissime testate d'inchiesta la solitudine di chi potrà essere attaccato e rappresentato come un prevenuto, un malvagio e quindi mal pensante.
Troveranno pecoreccia maggioranza.
Con questi ingredienti che europa potrà, se sarà, essere? 
Minata alla base, parrebbe.

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