venerdì 2 febbraio 2018

La D.C. imperitura.

Per catturare l'attenzione dell'elettore imbelle, i movimenti trasformistici si stanno adeguando alle campagne statunitensi senza contenuti per il popolo, eppur strettamente popolari.
Tutte le porcherie, reali o inventate, vengono messe in campo in una sorta di pubblicità negativa, tesa a farsi preferire, pur senza fornire riscontri della propria virtù.
Una scelta per rigetto di un politicamente corretto ipocrita.
Sono i tempi dell'arrassement sessuale, delle denunce e delle campagne moralizzatrici, l'unica delle quali che mi sento si appoggiare e condividere riguarda la pedofilia, tanto diffusa quanto occultata.
In compenso, ogni sorta di ravvedimento operoso viene accolto dai nemici del giorno prima, come se si trattasse di una resa e non di una persistenza, a prescindere, sugli scanni parlamentari.
E' il caso di Pierferdinando Casini, democristiano di lungo corso, che passa da destra all'attuale pseudo sinistra, sempre democristiana, con la benedizione di Romano Prodi - uno dei più grandi pasticcioni della storia repubblicana -  e ritorna a Bologna, da dove si allontanò per valersi dell'influenza dell'ex suocero Gaetano Caltagirone, la sua Bologna da dove emigrò proprio all'epoca dell'Ulivo, temendo di essere ridimensionato ed emarginato da quell'altro democristiano eternamente ritornante di Prodi che adesso lo investe.
Morta l'Unione di Centro, già partito delle vele, il beneficiato sotto segretario e poi ministro Galletti, fiduciario e braccio destro di Casini, non si ricandida ( in quale circoscrizione? Sotto quale vessillo? ) e si mette a disposizione per fare il Sindaco..sempre di Bologna.
Del resto anche Giorgio Guazzaloca fu una creatura casiniana.
Il sempre ministro Angelino Alfano, convinto di non raggiungere il 3%, a sua volta non si ricandida perché il suo approdo ad una sedicente sinistra non è riuscito, mentre la destra non lo prende più in considerazione, come ha fatto invece con Casini, per i buoni uffici istituzionali di quest'ultimo, prima alla presidenza della Camera, carica di ambivalenza potenziale efficace, con la quale muoversi agilmente là dove soffia il vento ed infine all'inconcludente commissione sulle banche.
Forse è proprio per quest'ultima dilazione, dispersivamente democristiana, che  Pier Ferdinando ( di Borbone?), ha trovato ricetto.
La Democrazia cristiana è un crogiolo sintetico dell'unico valore che conta in Italia: l'opportunismo clientelare.
Per questo è imperitura. 

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