sabato 22 luglio 2017

La spianata delle moschee e il muro del pianto.

Adesso sulla spianata delle moschee, a Gerusalemme, non si può neppure pregare.
L'area sacra al culto mussulmano fu già spregiata da Ariel Sharon quando vi camminò ostentatamente e suscitò, per dabbenaggine presuntuosa o per calcolo, una delle tante intifade che costellano un'impossibile convivenza.
Dove ci sono gli Ebrei, non si concoscono mezze misure; o perseguitati o persecutori, o invisi - da qui il Muro del Pianto - o egoistici prevaricatori. E' un limite culturale e psicologico grave, arelazionale.
A morire sono stati tre ragazzi, uno è stato vittima del cecchinaggio di un colono, un privato. Uno, proprio quello di cui ante, era ancora minorenne.
Il governo israeliano aveva vietato il culto del venerdì, tranne che agli ultracinquantenni, paventando la possibilità di attentati, disordini o forse proponendosi solo di praticare una ritorsione verso i suoi multigenerazionali nemici. 
La protesta c'è stata, ha coinvolto anche gli ultracinquantenni, ma a trovare la morte sono stati tre giovani palestinesi.
Non c'è nulla di peggio, nell'ambito di culture primitive, che impedirne l'espressione: il fatto culturale e la contesa religiosa si coniugano inestricabilmente e forniscono la forza per supeare la paura.
Una giornata della rabbia è già stata indetta in ambito palestinese.
L'incompatibilità fra arabi palestinesi ed israeliani è insuperabile, stante l'esclusività delle due religioni, una genitrice dell'altra, la cui azione ed influenza sono strettamente connesse alla cultura, anche laica per quello che riguarda gli israeliani e, in nome, dei soliti rattrappiti principi indefettibili, non potranno che darsi battaglia.
I dominatori ed usurpatori israeliani nella veste di tutori del loro ordine, i palestinesi tutti tesi a ribaltarlo ed a riappropriarsi della terra dove vivono da molti secoli quando la diaspora ebraica aveva disperso gli israeliti originari, mitologicamente, di un luogo di culto, ottenuto per volontà delle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, sulla quale i sionisti hanno costruito il loro potere, che sentono sempre precario, secondo l'atavismo ebraico.
Quando la libertà di culto è comunque negata, la reazione e gli effetti sono ben noti ai predittivi dominatori.
La base minima di accettabilità è negata in radice.

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