martedì 11 luglio 2017

La vaccinazione coatta.

La vaccinazione obbligatoria, ad opera di un ministero che da tempo ha ridotto drasticamente le prestazioni sanitarie e la somministrazione di farmaci, riservando quelli di prima fascia a coloro che possono privatamente pagarseli, oltre ad essere una incontrastata prevaricazione, è anche un'incognita circa gli effetti sul sistema immunitario di un bambino sottoposto ad un bombardamento indiscriminato di produttori di anticorpi.
Il provvedimento autoritario si inscrive nell'imperio da risparmio privatistico di una staterello indebiato fino alle orecchie e squallido imitatore della sanità anglo-americana. 
Quella tedesca è immutata e anche quelle degli altri stati europei, con l'esclusione della Grecia, sono meno criminali.
Vaccinando obbligatoriamente tutti i bambini si fa solo una proiezione statistica che riduce le complicanze, anche invalidanti e mortali, ad una percentuale gestibile, attraverso la sua diluizione territoriale, nella incompetente aspettativa di evitare malattie infettive in età adulta, produttiva ed improduttiva. 
La vaccinazione verrà somministrata, per i poveracci, nelle farmacie, come se si trattasse di una puntura e non di una delicata e professionale disamina pediatrica, con tutti i contributi altrimenti specialistici, che la materia impone..anzi imporrebbe. 
Mentre molte attività professionali ultradecennali chiudono nell'indifferenza generale e, a parte i casi di pigra e accantonatoria redditualità, vanno a rovinare la vecchiaia a tanti capaci imprenditori di se stessi le cui attività sono state soppiantate dalla concorrenza di internet e dei suoi prodotti sottocosto.
Un vero e proprio volano di miseria, sul quale adeguare le prestazioni previdenziali, prima che passino in via privata alle banche, mentre i network low cost impazzano, monopolizzano il mercato e le mode, come si può tristemente constatare dai tatuagggi ed altri travestimenti, concepiti come riempitivi di un vuoto, che scimmiottano i sempre rinnovati barbari-consumatori da pattumiera.  
I bambini delle classi popolari - perché non credo che l'obbligo sarà uniformemente rispettato - avranno il loro piccolo simbolo di spugnosità sulla spalla, come avemmo noi, da bambini, contro la poliomelite.
Ma i vaccini, allora, erano due, tre al massimo; le altre malattie infettive dell'infanzia si smaltivano e ci fortificavano in "quarantena": troppa per i tempi avari che si sono imposti ai paesi cialtroni, senza che nessuno si levasse a difendere una situazione insostenibile da tutti i punti di vista.
Chi non si è ridotto così, continua a valersi di uno stato sociale e previdenziale di tutto rispetto. 
La vaccinazione coatta, nel senso popolar romanesco, impazza come una prestazione comune, generalista e ignorante, indifferente alla filogenesi del corpo umano. 
Purché non costi. 
In un prossimo futuro, le persone senza reddito o senza più reddito, saranno la maggioranza della popolazione e di loro non ci si vuole più curare.
Sono esuberi, scarti.
Su questo si fondano le fortune di una nevrotica e psicopatica ministro, quelle Lorenzin, già salita agli onori delle riviste satiriche, quando riesumò le campagne demografice dell'Opera nazionale della maternità e dell'infanzia, l'opera fascista, perché quello è il continuum culturale di questo miserabile paese. 
Prolificate senza criterio e senza avvenire: saranno almeno adulti e vaccinati.

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