venerdì 14 luglio 2017

Se ti aggrediscono, puoi anche immaginare di fare qualcosa di buono.

Venerdì 17 febbraio 2017, ho ripreso a pubblicare sul mio blog, aggiungendovi anche la pubblica condivisione su Google.
Ho lasciato anche il riferimento alla precedente intestazione: Logosiatreus, per renderlo meglio individuabile, agli oltre quarantamila contatti, che l'edizione bannata, aveva già superato.
Il blog aveva già subito qualche incursione e una pressione intimidatoria.
Anche su Twitter, gli attacchi, pur molto limitati, avevano avuto un contenuto offensivo e prepotente.
Mentre, all'inizio del mese di Febbraio, stavo scrivendo un articolo critico verso la polizia francese, i suoi modi di rapportarsi alla libertà ed alla dignità disprezzata di un giovane incappato nelle sue grinfie, analoghe dovunque, la pagina, in corso di stesura, mi è crollata ed è sparita irrecuperabilmente.
Dell'articolo precedente sullo stesso tema, ma da un un punto di focalizzazione diverso, ho fatto il trait d'union con la nuova edizione, che è stata di difficile resurrezione, ma non a causa del blocco all'entrata che Google aveva posto a tutti i nuovi adepti dei suoi portali, dopo un massiccio e mondiale attacco degli hacker, ma di una faticosa riapertura dei canali informativi, a mio nome.
Ci siamo riusciti, io e, soprattutto, il mio amico ed esperto informatico, ma a tutt'oggi, alla mia fotografia  ho dovuto sostituire un orso, stante la non compatibilità dimensionale dell' immagine precedente che, comunque, è in calce agli scritti.
Anche il profilo di Twitter, ricchissimo di post e di commenti, è stato riesumato, ma ancora è privo della mia immagine identificativa.
Il mio nome e cognome sono sempre in testa.
Anche Facebook ha subito delle menomazioni. 
E' stato un attacco, portato da non so chi e non lo saprò mai.
Devo ritenerla un'intrusione demolitrice di qulche deficiente esperto di procedure o un'insofferenza specifica verso una fonte di dibattito, ormai seguita da un numero di persone considerevole, in gran parte del mondo?
In gran parte del mondo, perché avevo numerosi contatti in tutta l'Europa continentale, negli Stati Uniti ed anche qualcuno in Russia, negli Emirati Arabi e nello Yemen.
Adesso, la mia utenza, dopo un breve interessamento belga e tedesco, si limita ad un grande - lo dico perché è vero, senza vanagloria - binomio di contatti, ma solo limitatamente all'Italia e agli Stati Uniti.
Non riesco più neanche a vedere quanti contatti continuino ad avvenire sul vecchio blog di Logosiatreus, che sono/siamo riusciti a salvare sull'hard disk fisso e su quello accessorio e portatile.
La causa, in via - spero - di superamento, consiste in un reticolo di filtri, che andranno, ad uno ad uno, rimossi.
La cosa, accertata dopo lunghe ispezioni in rete, non mi inorgoglisce, non mi deprime e non mi spaventa.
Invece mi rattrista e mi incentiva a continuare, senza accentuazioni e sottolineature che non siano già comprese nel mio modo di analizzare e compendiare quei contributi che sono riportati in testa all'ultima edizione, identici a quelli proposti in quella che l'ha preceduta e che è ancora a disposizione di chi la voglia leggere.
Rimane ancora labile il cordone ombelicale fra i due gemelli; si tratta solo di rinforzarlo per riperendere, a trecentosessanta gradi, il dialogo con chi vorrà prestarvi attenzione e, chissà mai, anche apprezzarlo.

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