domenica 12 marzo 2017

Ciclicamente, pur senza memoria.

Sono "tornati in campo" i centri sociali...dopo una generazione. Il proletariato organizzato ( male ) è rinato dalle sue ceneri, per il riproporsi ciclico della stessa miseria e marginalità e ha cominciato a fare sul serio. I prodromi di un ritorno alla lotta armata ci sono tutti. Il ministro dell'interno, il calabrese Minniti, che vuole reistituire i C.I.E. vicino agli aeroporti per rispedire al mittente i migranti, si scopre garantista nei confronti di un provocatore itinerante su scala nazionale che sovverte i principi regionalisti della Lega, per agitare un populismo di destra estrema, dovunque alligni, quindi anche al sud. Un razzismo e un populismo a prescindere, localistico e particolare in ogni sua espressione, coagulato nel sentimento di prevaricazione "autonoma" e particolaristica. Una beceraggine pseudo-popolare di deriva fascista. I centri sociali, gli oppositori di strada sono l'unico contraltare alla passività ed inconsistenza della politica ed un'opposizione militante, senza prudenze ed ambiguità. Si riapre dunque un ciclo.

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