venerdì 17 marzo 2017

L'inattendibilità dei tempi.

C'è molto di banale nell'informazione, in gran parte depotenziata dall'uso superficiale di internet, ma specchio dell'inconsistenza della realtà appaltata e dei mostruosi squilibri apportati nel corpo sociale, mai così in balia di una violenta offensiva reazionaria che si alimenta delle suggestioni tecnologiche e ragiona sulla base parziale dell'utile e della speculazione. L'immoralità è massima, ma il ritualismo delle convenzioni lo maschera, con connotazioni di una superficialità sconcertante. La capacità critica, sempre rara ed elitaria, è sterile, impotente, non veicolata da nessuna organizzazione sociale, da nessun partito: tutti i movimenti rimescolati di questi ultimi anni sono la controprova dell'inanità e strumentalità di qualsiasi proposta. Tutta l'informazione si concentra sul gossip e la cronaca nera, sulle stupefazioni sciocche, sul mercantilismo dello spettacolo più bolso che aumenta il suo appeal divagatore, mano a mano che la speranza di assunzione di responsabilità si affievolisce. Il processo, nel quale i cittadini ed i governi nazionali sono passivi, non lascia individuare una meta predefinita, ammesso che ne abbia una e la confusione, nella quale si insinuano tutti gli speculatori economici, politici e morali, simboleggia l'irrazionalità e , quindi, la falsità dell'asserito progetto. I voucher - è la notizia di oggi - sono stati aboliti da quello stesso governo che aveva sostenuto la loro necessità"per evitare un pericoloso vuoto normativo". Di fronte al referendum mutilato dell'art. 18 della CGIL, il governicchio ha preferito alla seconda sconfessione, economica in questo caso. contraddirsi senza ritegno. Questa è la misura storica dei governi italiani. Ora si troverà certamente una misura alternativa per continuare a precarizzare il lavoro. Dalla deposizione resa da un imprenditore, relativa al sistema delle tangenti che vedeva come protagonista quel tal Romeo che con la tragedia shakespeariana non ha nulla a che fare - chissà se aveva la sua Giulietta? - emerge che costui, dopo aver deposto in termini sinceri abbia smesso di essere preso in considerazione dall'ambiente professionale che frequentava, sia stato abbandonato dai suoi committenti ed abbia dovuto chiudere la sua attività. Ora, dal momento che ha ribadito tutto, per filo e per segno, teme per la sua vita. L'Italia è un Paese di malfattori, nel quale il crimine, vissuto con superficiale ridarola, è la norma e l'onestà è la regola dei polli, che devono, in questa veste, senza nessuna tutela, guardarsi le spalle e temere per la propria incolumità e dignità. L'Italia è un paese mafioso, che della mafiosità plebea, puntello del potere, conserva e perpetua i riti, per continuare ad umiliare le persone per bene. La normativa europea sta modificando anche la legislazione italiana, anche se ne lascerà inalterato il costume, i giudici investigativi, che saranno calmierati da quelli giudicanti, colpiscono - apparentemente - ogni qual volta individuino un'ipotesi di reato. Anche questo inusuale atteggiamento è un precipitato del costume giuridico dell'Europa che conta e l'azione conforme di una parte della magistartura ne segue la prassi. A questa attività, non sempre seguono provvedimenti coerenti: il sostituto procuratore Woodcock ha inanellato tante inchieste sputtanatrici e rivelatrici sociologicamente, quanto inconsistenti sul piano giuridico. Il giudice antimafia palermitano che aveva raccolto il testimone antimafia di Falcone e Borsellino, dopo molti boicottaggi - come Falcone - è approdato alla procura antimafia di Roma, come Falcone. Per ora ne ha seguito le tracce o vi è stato instradato, ha sperimentato la solidarietà ambientale palermitana - come Falcone - ha buone possibilità di seguirne la sorte, se continuerà ad andare controcorrente. E' approdato, infatti, al centro della Mafia vera, quella che salvaguarda il potere borbonico, che fu antibracciantile in zone di costume e tradizione agricola, di cui la mafia militare, grezza e cafona, assicura la conservazione, per continuare a lucrare per il servizio reso. Bisognerà ora investigare l'azione dei poteri incrostati nel contesto europeo, il gattopardismo  da esportazione, l'azione della magistratura più esperta in questa esplosiva materia, anche se credo che la conservazione sociale ed economica si adopererà per mutare ancora i suoi aspetti e le sue modalità di conservazione in un contesto vasto e multiforme, ma nel quale esistono certamente delle affinità da sfruttare. Del resto, l'informazione scandalistica, di questi tempi, non "indulge" all'analisi e non è attendibile nelle sue inchieste.  
 

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