mercoledì 8 marzo 2017

La dolcezza fuori contesto che, forse, è amore.

Dopo Angelo Lombardi, l'amico degli animali della televisione in bianco e nero ( amici dei miei amici, buona sera ), è venuto Danilo Mainardi, professore di zoologia ed etologia per molti anni a Parma. Mi pare che, negli ultimi anni, si fosse accasato in un'altra Università. L'uno e l'altro hanno avuto il merito di divulgare la sensibilità degli animali - come se noi non lo fossimo - e di portarla all'attenzione degli adulti, sì perchè i bambini la postulano per empatia, ma non conoscono, insieme al bello, la drammaticità della natura, i suoi rimedi, come i suoi veleni, del tutto identici alla retorica sentimentale ed alla realtà fattuale degli umani, ma anche dei loro mutevoli sentimenti, dell'amore che si trasforma in rabbia, in egoismo e in morte, passando per ogni genere di torture fisiche e psicologiche, morali e d'immagine. Ora che ci penso bene, non è vero, in assoluto: esistono dei bambini che torturano e fanno soffrire, per puro compiacimento, piccoli animali alla loro portata o di cui carpiscono la fiducia, gratuitamente. Costoro sono già pericolosi e malevoli e lo saranno dissimulatamente in prospettiva; andrebbero evitati subito, ma le evitazioni avvengono solo per convenzione, dalla quale sono riparati appunto coloro che  traggono la propria validità da una specifica intesa tra più persone, associandole in negativo, Chi vi rimane abbarbicato per ingenuità o per timore di solitudine, ma è di altra tempra, ne sarà "abusato". Naturalmente, i due divulgatori, sono morti, il loro ciclo biologico si è concluso; non so se hanno lasciato dei successori, ma la biologia ripetitiva di Eros e Thanatos, come la vollero chiamare gli uomini, continuerà a girare a spirale, dimenticando i suoi celebranti, inconsapevole ed insensibile ai suoi, in fondo ingenui, ammiratori che di questo apparente splendore hanno fatto un'esegesi, una missione una raffigurazione artistica, l'embrione di una sensibilità religiosa che postula un senso trascendente, laddove la contemplazione della natura s'inabissa per sempre nel buio cosmico, riducendo al nulla tutta la materialità vivente, rielaborata filosoficamente, quindi creata dai suoi illustratori, che ne divengono, per questa via, "i creatori", che, della loro creazione, diffondono il verbo e, in un numero circoscritto di casi, veicolati dai media e dalla televisione in particolare, ne divengono i diffusori e i profeti. Da diversi anni, il profesosr Mainardi era assente dagli schermi, salvo qualche piccola apparizione, "riesumata" ad hoc, in compenso, se non ricordo male, aveva acquisito uan cattedra analoga a quella parmense, ma in un'Università molto più grande e, per quanto apporta la dimensione, prestigiosa. In morte, si è detto di lui che era rimasto l'etologo innamorato e delicato, con la "erre" parmense, che aveva accarezzato gli aspetti più dolci e delicati della "psiche" animale, attribuendole una consistenza pari alla nostra, senza l'espressione delle aprole...come ben sa chiunque abbia vissuto con un animale senza farne oggetto di un'allevamento per l'alimentazione, sfruttata industrialemnte in quell'Auschwitz che per gli animali non è mai finita.  

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