venerdì 10 marzo 2017

Fuori contesto.

Il senso della debolezza e della falsa solidarietà degli altri, che si manifesta solo quando c'è da attingere alle sostanze in mani fattesi fragilissime, si manifesta in un atteggiamento di protezione non necessaria e non richiesta e nell'abuso, nel furto anche se e quando diviene necessaria. Occasionale, per circonvenzione, per circostanze favorevoli a colpire impuniti, l'appropriazione dei beni e l'espropriazione delle facoltà del colpito, del derubato, di cui ci si approfitta con espressione e litania caritatevole, come fanno coloro che irretiscono i bambini. Per gli anziani, la disperata rivelazione, già nota ma rimossa, dell'aggressione dissimulata quando rimangono soli e per i quali si apre solo l'alternativa di uscire dalla loro casa assediata per rifugiarsi in un ospizio, per fuga dolorosa, per loro stessa arrendevole richiesta. Si riducono ad abbandonare la loro dimensione, la loro casa, per rinchiudersi difensivamente, per l'ultimo ripriagamento su se stessi, frutto della violenza, figlia della vigliaccheria, che aspetta solo l'occasione proprizia per manifestarsi sotto mentite spoglie. Van vagando per cercare un po' di rassicurazione, di amicizia, di recupero di socialità, di compagnia, in un estremo tentativo di avere ancora fiducia e la possibilità di dialogare con qualcuno che li ascolti e non finga solo allo scopo di circuirli e di "amministrare" i loro beni, subentrandovi. Tutte le truffe esplicite si basano sulle stesse suggestioni, la più decisiva delle quali è lo stato di inanità di non autosufficienza delle loro prede, che favorisce la loro intromissione e l'amaro tentativo di fuga in una struttura "protetta", come si suol dire. Nel corso del dibattito semplificatorio sul fine vita si evita di parlare ed affrontare il dolore disperato di chi è soggetto all'ultimo, ennesimo inganno, che lo porta a sistemarsi, apparentemente da solo, nelle anticamere della morte, da attendere fuori contesto.

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