mercoledì 1 marzo 2017

La reticolarità celata, eppur evidente.

Gli elenchi delle logge massoniche della Sicilia e della Clabria sono stati sequestrati. La libertà di associazione e la privacy non c'entrano per niente, quando si tratta di investigare il legame organico fra il potere reale, nelle sue molte sfaccettature, le logge intermediatrici e la mafia militare. Gli abitanti di quelle regioni ne hanno sempre parlato, come di un legame indissolubile, per cui, prescindendo dall'investigazione sulle logge massoniche, non si può ascendere ai livelli superiori, né affrontare efficacemente la battaglia sul campo con i mafiosi d'azione. Non credo che si verrà a capo di nulla, come non è avvenuto in passato, perché queste metastasi sono presenti in tutto il corpo istituzionale, portate a Roma dalla politica meridionale ed al nord dall'acquisita veste bancaria, affidataria, investitrice della mafia finanziaria e dalla pochezza economica, morale e culturale di un'imprenditoria dai debiti lussuosi, ma non più sostenibili.  Che si siano rotti gli indugi ai fini dell'indagine resta un fatto positivo, almeno sul piano della conoscenza di un fenomeno plurisecolare che andrebbe isolato perché non attecchisse. Tutto il contrario di quanto avviene e su cui speculano le organizzazioni criminali, mentre invece gli estranei dovrebbero rimanere tali.

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