sabato 18 marzo 2017

La duttilità delle materie vili.

La mafia conosce molte estrinsecazioni, la peggiore delle quali è quella ambientale, costituita dalla malizia ingannatrice, dal vantaggio celato, dalla conchiusa riconduzione di ogni specie ad un interesse peoloso e meschino. A questa si intersecano l'ignaranza ed i vizi personali, la falsa morale , gli slogans dissimulatori. Intendo, con mafia, tutte le consorterie, strutturali o di fatto, la "riservatezza" sui compensi, l'assenza, per questo, di un sistema incentivante orizzontale e la riduzione in questi schemi di quanto normativamente dovuto, violando e deprivando di chiarissimi diritti, a suo tempo liberamente, ma con riserva mentale, sottoscritti. Quanto precede distingue le persone serie e per bene dalla brutta gente, rigorosamente da evitare, dalla quale non farsi irretire in verbosi convenevoli, in una falsa socievolezza, in un mettersi d'accordo che ne tradisce l'impossibilità e la volontà. Un chiaro sgarbo, una chiara  prepotenza, la presunzione di essere investiti di un potere ambientale e di fatto, l'artefazione normativa per cercare di subornare chi non ha la preparazione ed i mezzi per tutelarsi, valersi di un sindacato come di uno specchio, solo prospetticamente all'incontrario, ma in realtà immagine riflessa dell'azienda. Disonestà che circuisce e costringe in un'aspettativa di benefici o che ne elargisce da quattro soldi, come la moralità e la personalità di chi accetta di interpretarli. La vita mi ha confermato quello che sapevo fin dall'inizio; da allora è stato uno scontata - ma mi illudevo del contrario - conferma di premesse ben identificabili fin dai loro primordi. La mia modesta cultura mi è invece servita molto, non ha cambiato la realtà di nulla, ma mi ha consentito di costituirmene una parallela, inattaccabile, privata. E' stata l'isola che non c'è. Non credo che vivere sia di per sé un privilegio, un dono, una prova da affrontare, quanto un processo di adattamento, di inclusione e di esclusione, non necessariamente in alternativa, ma "pro genere", in una delle tante caselle blindate che costituiscono un alveare di gente che si ignora e che trova, nella famiglia d'origine, in quella che si costituirà, i suoi confini sereni ed accoglienti. Da qualche tempo non è più così e lo sarà sempre di meno, perché le famiglie saranno sempre più influenzate da una società disgregata e gli interessi economici, che ne sono una delle basi fondamentali, si faranno sempre più competitivi  e potranno costituire una causa di fallimento anziché di evoluzione controllata. Mi chiedo per altro che senso abbiano avuto le stepefazioni sintattiche, i contenuti espressivi, i pensieri decontestualizzati, quando tutto si disolverà con la morte e mi rispondo: nessuno, se non quello di accompaganre e giustificare, alleggerire e consentire qualche momento di effimera felicità in un contesto alieno ed ostile. I commentatori, i predicatori, ripetono le litanie classiche, elaborate e fissate per sempre, se sapranno adattarne i toni ed i contenuti prevalenti a seconda dei tempi, cioè dell'alternarsi delle condizioni, determinate dagli egoismi prevalenti. La politica, bassamente si trasforma, in Italia, in termini esclusivamente tattici: le stesse persone rifondano pseudo partiti, piccole entità esclusivamente autoreferenziali e strumentali a mantenere e consolidare potere,  ricchezze e fedeltà clientelari. Il blocco si converte con assoluta e amorale duttilità. Penso che in fondo, quella che ho poi considerato l'ingenuità infantile, sia stata la più chiara espressione di lucidità, che le sovrastrutture incantatrici del percorso già tracciato e solo da percorrere, ha confuso, alterato e costretto in una dicotomia fra accettazione, vestizione  ed opposizione su basi artificiose.

Nessun commento:

Posta un commento