venerdì 10 marzo 2017

Non ci sono solo i migranti alle porte.

Nel liquido del medio evo corrente scorrono ogni sorta di liquami e di tossine. Fuori dal fortilizio sbrecciato del lavoro, attraverso le cui lacune passano lavori occasionali, a chiamata e a progetto (sic!) si agitano notorie figure di postulanti, speranzosi in un reddito fisso da clientele, laddove il reddito dei senza famiglia è intermittente e a trillo del telefono.La vecchia contesa carrieristica non è cessata e si svolge nelle ridotte superiori - le torri del castello -  mentre nella spianata dei lavoranti vagola il certame del feudatario. Fuori del ponte levatoio, giovani illusi dalle professioni che tutto sono, tranne che libere, mercanteggiabili, assumibili per capacità tecniche o presunzione culturale, che ripegano alla porta del cortile, appoggiandosi a qualcuno che ha condiviso con loro o, più spesso, con i loro congiunti, una qualche esperienza e che si è valso di queste conoscenze trasversali, per godere di un trattamento di favore o almeno retribuito, di cui adesso orfani e soprattutto vedove chiedono il risarcimento. Insomma. la contesa lavorativa si produce fra integrati e coloro che non sono disoccupati in senso stretto, ma che non sono contenti della loro attuale condizione economica. Ecco che la banca, eterno "refugium peccatorum", torna di moda; ma le grandi banche non assumono più nella regione di residenza del richiedente e, spesso, la famiglia del privilegiato deve continuare a concorrere alle spese. Ecco che il vantaggio offerto da un lavoro, viene sterilizzato, anzi va in deficit, a meno che l'assunzione non preveda già un congruo, stimabile percorso di carriera, apprezzabile economicamente. I trasferimenti per lunghi anni, da cinque a sette volte, a coprire tutta o quasi la vita lavorativa,  nei grossi gruppi non sono un problema: suppliscono le case in uso foresteria e i pingui rimborsi spese, a favore di una preselezionata gerarchia in formazione, di coloro che fanno parte di un progetto di sostituzione dell'attuale dirigenza. Allo scopo beneficiano di un "tutor" che ha poteri superiori a quelli di qualsiasi direttore di filiale o di sede decentrata. Per cui, se non si appartiene ad una dinastia perpetuanda, la copertura delle spese viene posticipata, mentre anche i "riavvicinamenti" sono effettuati in ordine di raccomandazione minore. La raccomandazione non ha sempre una valenza biecamente economica, serve anche a "garantire" il subentrante, a sponsorizzarlo secondo un costume vigente anche nei paesi di lingua inglese. In Italia,  l'abitudine ai lavori intermittenti, che rendono intermittenti anche le esperienze di vita, il modello, non sono ancora accettati dalla borghesi media e piccola, mentre sono condizione nota ed osservata, prima di sperimentarla, da chi non si accorgerà mai della differenza, rispetto ad un ingresso favorito, anche se modesto. Ecco quindi che al mobbing interno, riconosciuto ma non normato nel nostro mondo lavorativo fino agli anni '90, si aggiunge una pressione clientelare nel mondo dell'impiego ( perché altrimenti non sarebbe efficace ) al "tourn over", come se, con la riforma Monti-Fornero, non fossero cambiati i paradigmi previdenziali, come se la normativa e il principio dei vecchi iscritti perdesse di validità, fosse paragonabile in termini volgarmente paritari ed indifferenti, ai capricci ( perché spesso sono tali ) dei fastidiosi ( perché non si adattano al "loro" mondo ) di una ristretta quota di aspiranti all'ozio retribuito. Infatti, nel polverizzato mondo operaio, la raccomandazione non ha senso, se non nelle feudali consorterie corporative del sud. L'ozio retribuito, d'altra parte, che si accompagnava sempre a forme più o meno spinte di emerginazione, non esiste più e solo alcune piccole e asindacali realtà private, possono fornirlo fino a che i ronzini al galoppo non saranno sfiniti e sgarrettati, ma esclusivamente alle loro condizioni giugulatorie. In cambio della perpetuazione, di solito retrogada, meridionale, acritica, alcuni, spinti dall'insofferenza vedovile sarebbero disposti ad acconciarvisi, prima di conoscerla. Loro, i potenziali lavoratori immobili e gli "interni" mobili ( con qualche eccezione da cornetta telefonica ) non si peritano di conoscere, quanti spostamenti abbia comportato la vita lavorativa in scadenza: all'inizio e durante: pensano solo ai loro miopi interessi presunti e si stupiscono se anche gli altri, di qualsiasi età, in condizioni futuribilmente  precarie sul piano pensionistico, fanno altrettanto. A ciascuno il suo, secondo l'occasionale e irrazionale casualità delle mutevolissime circostanze. Muteranno anche per gli aspiranti alla ripetizione. Per il momento: Non prevalebunt.

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