sabato 8 aprile 2017

Amici ed amiche dei tarocchi. La morale come pretesto.

La "querelle" che riguarda Susanna Madia, ministro e "ricercatrice" di testi e contributi all'università, è uno dei molti casi di "semplificazione" dell'iter studentesco: c'erano anche i libretti aggiustati dai bidelli, le prenotazioni d'esame effettuate dai medesimi, lo scambio d'identità fra "gemelli", i piani di studi integrati fra i due siamesi, gli apporti scambiabili in tesi, gli accrocchi di amicizie e d'interessi da coniugare per tutto il resto della vita, oltre alle alleanze temporali, quest'ultime assai meno efficaci.
L'unione fa la forza: c'è chi è più propenso ad approfondire gli studi, ma non ha santi in paradiso per trasformarli in posti di privilegio e, quindi, di prestigio, nell'alveare sociale e chi il contrario. Da queste integrazioni nascono i sodalizi.
Tutta l'esistenza sociale è fatta di queste pilotate apparenze ed anche gli inflessibili giudici delle cattedre, a certificazione della loro algida immacolatezza e affidabile serietà, inclinano alla "comprensione" per poi trovarsi nei ben pagati uffici di consulenza governativi, politici, commerciali, industriali.
Quando qualcuno disturba questi "equlibri", il risentimento è massimo, potrebbe sfociare nell'omicidio.
Per questo è sempre più importante che l'informazione si sforzi di uscire dalla dipendenza e, quando, a ranghi necessariamente ridotti, se ne affranca, spari ad alzo zero contro il sottostante di tante iconografie taroccate: c'è tutto il mondo delle convenzioni a trentadue denti da rovesciare come un guanto.

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