domenica 16 aprile 2017

Non sono il Presidente del mondo..come Obama e come sarebbe stata Hillary.

Improvvisamente, una piccola e trascurata parte della penisola coreana, è stata posta al centro dell'attenzione, non ostante che, geograficamente, sia, a tanta parte del mondo, estranea perchè lontana.
Nel contempo, quella particola insignificante dell'orbe terracqueo, per stringere la morsa di un sistema dinastico, sotto la forma di un comunismo subordinatamente omogeneizzatore, ha puntato sull'autodifesa spartana e, poi, per l'accentuarsi della sua anormalità in un'area strategica per l'imperialismo nard americano, di contenimento ed espansione - come all'epoca del confronto con il comunismo - ha destinato tutte le sue scarse risorse all'evoluzione nucleare del suo armamento, godendo dell'appoggio della Cina.
Per altro, da quest' ultima non si è mai fatta, apparentemente, condizionare: il suo arroccamento e la sua "force de frappe" sono aumentate esponenzialmente.
Oggi, abbandonata la politica del coinvolgimento, diretto od indiretto, nelle trame finanziarie statunitensi & Co., un Presidente di vecchio stampo, di derivazione imprenditoriale - altro che conflitto di interessi - vuole dirimere i cento contenziosi indotti per il mondo, con metodi essenziali, anche se non è affatto detto che non siano forieri di nuova instabilità.
Se così fosse, il presidente autoelettosi continuerebbe a regolare il gioco con la sua "armada", come lui stesso l'ha definita, omettendo di definirla "invincibile".
Sta di fatto che, anche i molluschi, qundo diventano troppo aggressivi e spingono la loro "audacia" fino a porsi come diretto sovvertitore del potere etologico, ecco che la altre "forze della natura" od alcune fra di esse, si coalizzano dietro la loro avanguardia, sempre pronte, però, a regredire e a lasciarla nelle peste, in caso di sopravvenute difficoltà.
Con chi se la prenderebbe il grasso leader asiatico - al confronto con una magrissima popolazione - se venisse "convenzionalmente" attaccato?
I vicini, alleati degli Stati Uniti, compresa la parte meridionale della penisola, non hanno mai agito direttamente contro di lui; si sono limitati a fare affari sotto la protezione non gratuita dei bianchi antropologicamente esogeni. 
Attaccato, il dittatore dinastico potrebbe essere sovvertito da una modernizzazione imposta, da qualche figura sotto traccia ed ugualmente burattinesca di quanto sia oggi, all'interno della sceneggiata del regime, nel quale ha, "rebus sic stantibus"  un ruolo di privilegio.
Come sempre, nella storia degli ultimi cento anni, la guerra degli americani sarà, se ci sarà, sempre preventiva, se verrà superata la linea rossa del potenziale attacco alle sue coste.
Sì, perchè se non avessero raggiunto questa convinzione, attraverso il lavoro di intelligence, non avrebbero fatto avvicinare due partaerei alle acque territoriali nord coreane, portaerei comunque sempre in giro per il mare, per presidiarne le acque ed essere prontamente impiegate su qualsiasi scenario di guerra ...portata, come è avvenuto in Siria.
Non sono il Presidente del mondo, faccio gli affari miei e, subordinatamente, quelli dell'America del nord, ma, per farli, devo tenere tutti sotto capella.
tradizionale politica isolazionista, mutatis mutandis, come quella di Kim Jong-un.
Queste mosse sono propedeutiche ad un ritorno agli squilibri, ma gerachici, fra gli Stati, non più selezionati, attraverso l'emulsione dei derivati finanziari. Si passerebbe agli squilibri degli algoritmi. 
Se così sarà, regrediranno le enfasi europeiste eurocentriche o ne cambieranno la natura e gli scopi.
C'è chi, chiuso in se stesso ed impossibilitato a proiettare il suo potere verso l'esterno, ma temendo un'influenza preponderante e un coinvolgimento sottile nel suo, accentua troppo le sue facoltà di difesa e, non rendendosi conquistabile, non essendo più sufficente emarginarlo, deve essere distrutto.
Questa volta il popolo non piangerà.  

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