giovedì 13 aprile 2017

Bum, bum, bum!

Undici tonnellate di tritolo sopra una galleria per gli spostamenti dei miliziani dell'Isis, con i quali è stata sperimentata la bomba convenzionale più distruttiva degli arsenali, mai adoperata dal 2003, quando fu prodotta, a fini commerciali prima che bellici, in occasione della guerra contro l'Iraq.
Gli Stati Uniti sono una potenza bombardiera, i suoi attacchi vigliacchi, a distanza, sono identici a quelli degli attentatori indiscriminati del cosiddetto terrorismo internazionale: la guerra contro l'Isis si alimenta degli stessi mezzi.
La presunzione di rappresentare degli interessi superiori, coerentemente propagandati, li autoassolve da ogni responsabilità, mentre colpevolizza chiunque altro, su scala più ridotta, se ne appropri. 
Gli Stati Uniti sono lo Stato canaglia, giudice dei vivi e dei morti, una divinità temibile, ma non rispettabile.
Il presidente Trump è, per ora, un amante della guerra condotta a distanza di sicurezza: è fuori dai suoi obiettivi attuali. la lotta sul campo. Oggi hanno colpito truppe alleate in Siria, hanno fatto esplodere un deposito di gas nervini negli acquartieramenti dei ribelli - esiste dunque un mercato a 360° di questi componenti - ed hanno provocato la morte - come ha fatto Assad - di molti civili. 
Gli Stati Uniti sono tornati ad essere una potenza omicida, tutta tesa a ristabilire, come un delinquente di quartiere, la sua capacità di intimidazione e di condizionamento, per eterodirigere, secondo i suoi interessi, il comportamento delle altre nazioni.  
Il gioco avvolgente ed onnicomprensivo della finanziarizzazione democratica era troppo sottile, complicato e lungo per essere assimilatao ed assunto da un Donald Trump qualunque e dai suoi sodali, come lui insofferenti di qualsiasi dilazione strategica accompagnatoria ed inclini, invece, alla tattica replicabile, senza scrupoli.
L'arsenale militare, da troppo tempo senza ricambio e primario asset economico statunitense, deve essere svuotato per poi venire rifornito ed aggiornato, confidando sul prevalente interesse delle potenze autoreferenziali per estensione ed idiosincrasia ad un imperialismo esogeno, che hanno a riferimento popolazione ed estensione continentale autosufficiente, fino a che, almeno, non vedranno - e non la vedranno - messa in crisi la loro integrità territoriale e la loro preminenza periferica.
Diverso è il caso della piccola e poverissima Corea del nord, che proprio perché portatrice di queste caratteristiche ed essendo retta da una dinastia familiare, più simile al feudalesimo medievale che al comunsimo scientifico, tenta di rinchiudersi nel suo fortino, attrezzandosi con un armamento atomico in grado di impensierire, non tanto sull'esito di una guerra, quanto sulla capacità di reazione e di distruzione, l'alleato più potente del domato Giappone e i suoi mandatari al di sotto del 38° parallelo. 
La democrazia è un pretesto, altrimenti sarebbe stata ricercata subito o molto prima che oggi: si vogliono solo ristabilire i parametri di dominanza e soggezione che non prevedono, né permettono, alcuna intemperanza particolaristica, sia pur impeccabile secondo il diritto internazionale. trattandosi di Stati sovrani.
Lo stesso dicasi per la Siria, dove l'abiura verso Assad è solo funzionale ad allontanare da un'area strategica, i Russi e ristabilire una supremazia incontrastata del proprio gendarme, Israele, su tutto il medio-oriente. In quest'ottica, opposta a quella di Obama, è stata subito pronunciata l'abiura, prima  annunciata - come l'abortito smantellamento del pur misero welfare sanitario - dell'accordo sul controllo dell'energia atomica, concluso con l'Iran. 
Insomma, con la democrazia, abbiamo giocato. 
D'altra parte, questi non previsti interlocutori non hanno strutture economiche e, conseguentemente, politiche compatibili con il mercato ed il suo agnosticismo; la strategia di coinvolgimento ed assimilazione controllata provocano una dilapidazione degli assetti economici ed industriali interni e sono visti come dei cavalli di Troia, per lo meno degli attuali interessi consolidati privati, di cui Trump è un naturale vessillifero.
Quindi, dal ripiegamento isolazionistico consegue una politica militare che ne assicuri la protezione e l'arricchimento e mantenga sotto controllo, non più solo indiretto, ogni volontà o velleità politica non conforme.
C'è qualche cosa di nuovo nella trombonite repubblicana, pur nella versione non protocollare di  Trump? Che c'è di diverso rispetto alla striscia conservatrice in America di Reagan, Bush J. e di Trump?         

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