domenica 23 aprile 2017

La vite paralelle.

Ciascuno di noi vive la sua vita, che scorre parallelamente a quella di ciascun altro.
La collegialità è ideologica, captivamente psicologica. Ciascuno rimane un'isola.
La mia gratificazione non interseca la tua, se non in un fraseggio di situazioni programmate dalla natura, in termini ben diversi dall' adattamento culturale.
L'unico a dire qualcosa di chiaro, mettendosi dalla parte degli ultimi, i più deboli e non rispettati, è il pampa-Papa: la sua affermazione odierna circa la riabilitazione dei campi di concentramento per i profughi non consente equivoci interpretativi.
I cinesi hanno smesso da qualche tempo di aprire ristoranti; le licenze che acquistano sono da parrucchieri e massaggiatori: parrucchieri per le donne e massaggiatrici per gli uomini. In quest'ultimo settore, le operatrici sono immigrate clandestine, che hanno sostituito nell'esportazione - almeno in parte - il cibo congelato e talvolta deteriorato dei ristoranti.
Se tutti vivono solo la loro propria vita, altri, a livelli ascendenti o digradanti, vivono in funzione di quella degli altri, in condizione di schiavitù riveduta.
I limiti culturali e, di conseguenza, di intelligenza - che significa "leggere dentro" - ne inibiscono qualsiasi presa di coscienza e la volontà di ribellarsi. Per vivere realisticamente, devono fare o subire in questi termini.
Le altre forme in cui si estrinseca la moralità economica sono analoghe, speculari, concettualmente indentiche.
Anche gli abbrutiti domestici delle case patrizie concorrono all'inganno pubblico, consentono al padrone di continuare a godere di una rendita di posizione.
L'Unioe europea ha valutato che, non ostante le numerose fusioni ed accorpamenti intervenuti nel mondo creditizio, le "particule" finanziarie italiane sono ancora troppe e ne ha auspicato un'ulteriore assimilazione riduttiva. Si tratterà di vedere se i mostri dimensionali già creati aumenteranno ancora di volume, se cederanno qualcosa per riacquisire qualcos'altro, se le bancarelle ad uso e consumo dei proprietari potranno continuare a presidiare aree gattopardesche e gattopardate di raccolta censitaria o dovranno  omogeneizzarsi. Sembrerebbe che non: anche le grandi Banche, subito dopo gli accorpamenti, hanno visto fiorire, ad opera di ex dirigenti delle aziende nubende, neo banchette dedicate a piccolo gruppi di clientela amicale, che non gradivano essere emulsionati economicamente.
Il maggior artefice di questo fenomeno di ritorno al passato è stato Cesare Geronzi, con "che Banca", durante il suo passaggio a Mediobanca e "Banca Generali", dopo essere trasmigrato per il tempo sufficiente alle "Assicurazioni generali di Trieste".
Il vecchio mondo del para-Stato è stato messo all'incanto, ma i nuclei d'interessi sono stati assecondati nell'appartarsi e, questi ultimi, hanno remunerato il regista con tre successive, fastose liquidazioni ( Banca di Roma, Mediobanca e Generali ).
Sempre ricordando che ciascuno di noi vive esclusivamente la sua vita, vien fatto di chiedersi, per le vite minori, a che beneficio dedichino le loro risorse  in cambio di un gioco di ruolo.
Mentre queste vite stanno per passare in archivio, gli stessi ruoli sono in procinto di essere trasmessi ai discendenti-replicanti, mentre lo pseudo gioco democratico sta per redistribuire i ruoli al medio(cre) ceto.
Ciascuno vive per sé, ma questo a qualcuno non va: se l'individualismo non conoscesse indirizzi e controlli sulla linearità del suo percorso, la ricchezza perderebbe di comodità, nessuno resterebbe più al suo servizio.
In altri tempi, erano le istituzioni ideologiche e morali a condurre gli individui nell'alveo delle consuetudini feudali, sottoponendoli a "corvée" e inducendo in loro la rassegnazione.
Non bisogna mai dimenticare il costume interiore degli individui, anche se la sua aggressiva e dirigisticamente adattatoria valenza verso altri, si  attenua per intervenuti declassamenti, frequenti in questi tempi, nei quali manifestano il crollo di immutabili certezza. I vecchi equilibri di potere economico ed i suoi corollari gerarchici - per chi voglia sottoporvisi - sono franati e molti tentativi di resistenza e di riconversione sono falliti. La destabilizzazione delle cordate domestiche ha rigenerato la dinastai minore dei Caini, che hanno potuto vendicarasi del minor favore goduto, avendo ricevuto più scarne materie sacrificabili agli dei. Smembrati cuori e portafogli, o viceversa, la congiura si è potuta estrinsecare ad opera di familiari, conformi nell'educazione e negli esempi, eppure od oppure diversamente favoriti nella ripartizione clientelare delle investiture.
Ridotti sul lastrico, costoro, però, riesumeranno all'occasione - ridottasi ad una materiale meschinità, non diversa da quella opulenta - il subdolo egoismo che li ha fatti "rovesciare" da altrettali consanguinei compagni. Quindi, mai esserne ospiti, anche se l'invito è venuto da qualche figura cara, ma appartenente al medesimo nucleo.
Al ripetersi delle stesse o di similari circostanze, l'attitudine sperimentata riemerge invariata, con la sua malignità, autonoma ed estranea.  
L'invocata suggestione dell'amore di un'entità superiore, può condurre a grandi risultati autoformativi, ma è destinata a scontrarsi, in fase applicativa, con il reticolo dei devoti delle proprie utilità consociativamente convenzionali. 
Presumere di valere, per conoscenze e/o mestiere, è pura velleità: bisogna sapersi vendere, ma se l'offerta trova già impegnata la domanda su di un versante di reciproci favori, ci si vende e basta. 

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