giovedì 27 aprile 2017

L'uniformità di scopo.

Mi è capitato di incappare in un documentario sulla ditta internazionale Beate Uhse, la cui fondatrice è stata autrice di "Mein laben" - La mia vita. 
Lo fece anche Hitler, prima di dichiarare la sua battaglia.
Quella di Beate è stata una battaglia vinta per la diffusione di ogni articolo da casino aggiornato, per corrispondenza e, in misura minore, attraverso la vendita al dettaglio di strumenti per il sesso di pervertiti. Un esercito, senza divisa.
I prodotti sono destinati ad una congerie di repressi, incapaci di liberarsi e al seguito del pifferaio disinibente, che se ne fa una clientela vastissima: quella di coloro che sono senza fantasia.
E' diversa la "ratio" e la metodica delle altre ciofeche banali, che si offrono sul mercato?
La sua indagine di marketing  è stata ben condotta ed ha trovato subito, dopo le inevitabili cause giudiziarie, milioni di acquirenti e migliaia di ordinazioni giornaliere.
La multinazionale dei "sex toys" si vale di un modernissimo ed agguerrito team di strutturazione aziendale, di un consiglio di amministrazione competente, di analisti di mercato e di prodotto, identici a quelli delle aziende più attrezzate di qualsiasi altro settore.
Alcuni venditori, attraverso autonome società, sono attori ed attrici del porno ormai in disarmo, attestanti una stretta correlazione industriale con quel tipo di filmografia, ormai gratuita ed orizzontale, l'industria degli ammennicoli imitativi, le filiere delle "house of sex", postriboli aggiornati in ogni parte d'europa, che ha visto le sue mosche cocchiere nei "club privée".
Una sintesi organizzativa, dunque, della lunga marcia per il superamento del nascondimento, anzi dell'omertà, dei vizi e delle perversioni che si nascondavano dietro il bigottismo di qualche decennio fa e, creando una facile dipendenza, farne un business mondiale che non conoscerà crisi, come le pompe funebri. Il famoso "eros e thanatos".
Potrà soffrire, nel tempo, della concorrenza e dovrà adeguarsi ad una sovra-offerta ( sempre alimentata da una crescente domanda ),  ricorrere a fusioni societarie, ripiegare tristemente ( si può più triste di così? ) nell'ascesi rinunciataria. 
Resta il fatto che codeste imprese sono del tutto speculari a quelle finanziarie e di vendita di prodotti, identici dovunque siano prodotti, del "low cost" e agiscono lungo una filiera almeno ricostruibile di preparazione e di consolidamento delle forniture, garantendo l'anonimato  alla popolazione degli adepti, come ad un rito pagano.
Con il decadere dei pregiudizi circa la virtù delle donne, queste ultime hanno occupato una percentuale molto alta degli interessamenti e delle vendite  - casomai per farne dei sotto empori, gestibili individualmente o domesticamente - ma, a quanto asseriscono gli esperti della "Beate Ushe", anche per uso personale, masturbatorio, etero e saffico, tanto è vero che la linea dei prodotti è stata implementata, in misura proporzionale per questa specifica utenza ed anche il logo della società è stato ridisegnato per renderlo bisex, come le catene dei parrucchieri. 
Sesso strumentale, polizza assicurative, strumenti per regalare un utile gestionale ai gestori dei fondi di investimento e, ben che vada, una conservazione, con restituzione del capitale, una volta aggiornato all'inflazione, ora spesso sl di sotto del valore di sottoscrizione.  
Anche le ciliege sono taroccate. Si trovano anche d'inverno sulle bancarelle dei mercati rionali: sono prodotte con sementi italiane in paesi caldi, trasportate nella stiva delle navi, dove maturano e si offrono rosse, lucide e insapori agli sprovveduti acquirenti.
Le farmacie offrono alcuni prodotti della Durex, in appositi distributori esterni, ma talvolte anche all'interno; se predispongono vetrinette erotiche, sono sponsorizzate.
I supermercati vendono i profilattici, leggerissimi, piacevolmente tormentosi per la partner, ritardanti, al sapore di frutta, raccomandati per i rappori anali.
Insomma, tutti si adeguano ad una maggiore possibilità di guadagno, come per le concessioni telefoniche.
La crisi economica di massa ha mandato in tilt tante imprese tradizionali e di nuovo conio: la spesa latita, tranne che nei beni di "consolazione", di pruriginosità compulsiva, di anonimato, che molto spesso, anziché la privacy, viene a tutelare  un'intenzione "captiva", ambientale e personale, affina la prostituzione, sinergizza il guadagno.
Ma la logica, le metodiche, le lusinghe, le menzogne, l'irresponsabilità, gli scopi ( il lucro ), l'indifferenza per la dignità delle persone, le condizioni ed i ritmi di lavoro, legati ai risultati, sono gli stessi.
Ogni attività economica si basa sugli stessi presupposti e vive dei medesimi atti. 
L'industrializzazione, sempre più sollecitata, serve a diversificare gli investimenti e ad abbandonare alcune delle altre attività, diventate faticose e poco redditizie.
Quanto ai lavoratori ed alle lavoratrici, le prospettive si fanno, in parte, pornografiche.
Dicevano, sempre alla "Beate Ushe": i nostri assistenti alla vendita, nei negozi, novantaquettro in europa, devono essere in grado di soddisfare tutte le esigenze consulenziali e, conseguentemente, di vendita, dei nostri clienti negli empori.
Passando davanti ad uno dei novantaquattro negozi della catena, ho visto una ragazza di età non difforme dalle altre commesse che popolano il corso principale, sistemare la merce negli scaffali e prepararsi a documentare i benefici, le funzioni, le potenzialità ed i prezzi ad ogni sorta di cliente: dai ragazzi in vena di scherzi, ai pervertiti in giacca e cravatta, ai curiosi perdigiorno, agli autoerotomani, alle coppie gay.
Non so se aprono anche alla domenica e nelle altre ex festività.

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