giovedì 6 aprile 2017

Il porcile.

Tanti decenni fa, un autore scabro e glabro, Pier Paolo Pasolini, cinamtografò un film intitolato: Porcile.
Il regista, anzi l'autore, riproponeva, tali e quali, i linguaggi, gli atteggiamenti, la stolida ottusità di un mondo primordiale rimasto intatto alla faccia della retorica di tanti secoli di civiltà, estranea a quelle persone.
Senza nessuna velleità apologetica, Pasolini ne rappresentò la verità, così come era, non come la si apprezzava. Forse nessun'altro ha mai trasposto in termini, comunque artistici, la realtà dei poveri, dei poveri assoluti, in un contesto di riferimenti fuorvianti.
Negli ultimi anni della sua vita, Pasolini si portò, dopo l'errore degli "Scritti corsari" sul quotidiano della borghesia "sessantottina", sul versante della decrittazione "intellettuale" del potere e della politica. Altro errore, per trascinamento, inutile, incongruo e forse mortale.
In termini molto più prosaici e senza illusioni, si assiste in queste ore ad ogni stravolgimento della morale ostentata, in nome degli interessi di bottega, tattici; gli unici concepibili ed esperibili da una classe di beneficiari di redditi e di posizioni da oziosi, agli ordini di direttori esogeni.
Gli equlibri spartitori e clientelari vengono emblematicamente alterati da votazioni trasversali, concordate fuori dal Parlamento o nei suoi corridoi; i partiti beneficiati, ma non secondo il manuale delle cariche e dei pesi specifici, espellono l'eletto - come dovrebbe sempre essere, per libera ( non è comunque il caso in esame ) determinazione dei singoli parlamentari - che resta a reggere il cerino, apparentemente da solo, in realtà al presunto riparo di una modalità di scelta inattesa, ma concordata.
Questa non è né la prima, né la seconda Repubblica, è l'eterna politica degli ignavi intriganti, non importa se sotto la vecchia tutela degli apparati partitocratici, oppure del reticolo mafioso degli incarichi ottenibili, "sub judice", in una confermata assenza di responsabilità.        

Nessun commento:

Posta un commento