sabato 8 aprile 2017

Equivalenze.

Anche gli impiegati dell'Istituto regionale per i beni culturali dell'Emilia Romagna facevano come quelli delle amministrazioni comunali, regionali, comunque pubbliche, dell'Italia meridionale: timbravano e poi se ne andavano per i fatti loro. Il personale dell'Istituto per i beni culturali non ha nulla da fare e, probabilmente, trovava nefasto per la salute, sostare in gruppo, oziando in ufficio. Quelli delle amministrazioni del Sud, sanno perfettamente - ammesso che abbiano da lavorare - che qualsiasi applicazione risulterebbe inutile e, se reiterata, pericolosa, se non altro per il posto (di lavoro).
Il lavoro di investigazione delle Iene, nel caso specifico, non tradizionale e non noto alle cronache, deve essere stato sollecitato da qualche talpa, al corrente della situazione.
Ora, le sanzioni che ne deriveranno, se saranno di licenziamento, come viene minacciato, nel pubblico impiego, dal Ministro Susanna Madia, saranno il pretesto per allegerire il bilancio da stipendi inutili, per lavori - come per gli statali - di facciata.
Niente paura! Ai minori oneri previdenziali per cessazione dei contributi, faranno da contraltare assunzioni clientelari - come quelle in via di cessazione - ma precarie, per cui le libere uscite saranno già programmate e le fughe per dedicarsi ad altre private incombenze, non saranno più necessarie.
Lo stesso dicasi per gli statali.
D'altra parte, la cultura non ha nulla da spartire con l'impiego annoiato: va salvaguardata nei suoi simboli, ma poi diventa cura per i pochi che la coltivano e che da essa - quando è autentica - non ricavano nessun beneficio. La onorano, quindi, a titolo gratuito.
Per coloro che si erano fatti raccomandare per un impiego generico e che si sono trovati parcheggiati all'I.B.C., alla noia derivante anche dall'incompetenza, si è pian piano aggiunta, per insinuazione, la tentazione di uscire da quel vuoto assurdo, attraverso l'evasione e, forse, di ricercare l'utilizzo più proficuo, almeno per sé, del loro tempo.
Certo non hanno sollevato dai loro compiti di sostegno i nonni, nè per la cura dei nipoti, né per l'integrazione al reddito che molti vecchi costituiscono in favore dei loro svogliatissimi e per questo falliti, discendenti.
In fondo, questi comportamenti sono il frutto di una noia antica, alla quale ci si è abituati, ma dalla quale, istintivamente, si cerca di allontanarsi oniricamente, con la consueta inconcludenza.

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