martedì 25 aprile 2017

Il termitaio.

Il brulichio del lavoro deresponsabilizzato, della vendita della propria dignità insieme a strumenti di accumulazione solo per le striminzite compagini azionarie, tradisce la fiducia inconsapevole, ma speranzosamente speculativa, delle famiglie e dei risparmiatori, la irride, ne fa la condizione del budget e, da subito, ne trascura la gestione, tranne che per implemetarla, lascia cadere e si nega ad ogni richiesta di spiegazioni e di condivisione.
Nell'affannosa ricerca di investimenti per la minuscola o univoca compagine azionaria, le azienducole di collocamento sono sempre in caccia delle prede ferite, o isolate; come i licaoni e le iene, sinergizzano le dedicate e mirate risorse, tenendole sotto pressione e subordinandole ad un'organizzazione che aspira solo al profitto, che ha la stessa consistenza della panna montata. Si smonta e va rimontata.
La concorrenza si esplicita nella sottrazione della stessa clientela in un'opera a saldo zero, fra disdette e acquisizioni per sottrazione. 
Questa squilibratura, potenzialmente infinita, attenta subdolamente alla sicurezza, alla pace e all'onestà: nei non individuabili calderoni dei "fondi", si mescola, si nasconde e si ricicla qualsiasi genere di capitali a business incrociato secondo l'occhio per occhio, dente per dente, soldo per soldo.
La mafia raccoglitrice ed accumulatrice ha un ruolo fondamentale, come in tutte le vicende italiane, non solo meridionali.
In questo modello sociale non riconosciuto, l'induzione e la vendita, rapidamente sostituenda, si esercita in qualsiasi ambito e per qualsiasi genere di prodotto, con le stesse metodiche organizzative, di marketing e di adattamento ad ogni esigenza ipnotica in grado di sostituire la necessità con la divagazione e la narcosi, in senso figurato ed anche proprio.
Fra filosofia dell'inconsistenza e vuoto propositivo per una vendita surrogatoria, si conducono battaglie legislative di anticipazione e adattamento, con la logica del giorno per giorno, a pesi crescenti, sollecitanti doti di prestigiatore, di mago Othelma, di truffatore, di primo ignorante circa la chimica del prodotto.

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