venerdì 28 aprile 2017

Gonfiori inflattivi.

L'inflazione, dopo diversi anni, è tornata a crescere.
Sono finalmente ripresi i consumi?
Tutt'altro, anzi la contrazione del reddito spendibile, non di quello investibile, continua a diminuire.
La sua caduta a piombo è appena rallentata da paracadute di fortuna, da interventi "ritardanti" che non si propongono neppure di contrastare organicamente i prevedibilissimi eventi.
A che cosa è dovuta, dunque, la risalita, anzi la ripresa dell'inflazione, che deprimerà ancora di più i consumi?
All'aumento delle tariffe energetiche, del gas e dell'elettricità, nonostante gli accorpamenti che hanno inibito la già limitata, ristretta concorrenza. Solo da poco tempo sono apparse strane e sconosciute sigle di fatturatori, che si accreditano, per telefono, da località del profondo sud e del profondo nord.
Fatturatori di confine.
Il reddito delle famiglie viene così impiegato per le spese indispensabili, l'educazione scolastica dei figli si fa spesso inaccessibile, i lavori offerti, in alternativa precoce, sono sottopagati, a chiamata e, spesso, notturni.
La concorrenza, in tutti gli altri settori,  ha liberalizzato solo i prezzi ( tutte le varie tariffe sono solo apparenza ) ed aperto agli apprendisti stregoni, mai monitorati, come i costi al dettaglio, in Italia, che dispongono di ampi e desolati spazi per contrabbandare le loro offerte ad un pubblico illuso ed impreparato.
Sì, perchè chi non versa in condizioni di bisogno, da queste suggestioni non è coinvolto e gode privatamente di una consulenza cortigiana e periodica riguardo ai suoi accantonamenti investiti, mentre chi è stato indotto allo "sperpero", accumulatorio per le banche, le ex assicurazioni e le finanziarie, non viene più "ricevuto", dopo che i risparmi sono stati messi nei forzieri da abili banditori, premiati allo scopo, mentre basta anche un piccolo cedimento patrimoniale per essere sottoposti alle umilianti forche caudine delle sollecitazioni, delle ingiunzioni e dei blocchi operativi,
quando non si arriva, nei casi di eccessive esposizioni, che vengono consentite ad arte, al pignoramento  dei beni, prestimati, dei debitori.
In un contesto di vuoto sindacale e di rappresentanza partitica dei diversi interessi sociali, la slavina è senza argini e " il volgo disperso che nome non ha "  è solo con i suoi problemi.
Se non soccorresse, sotto traccia, un'alleanza fra famiglie, con i giovani nella fase vampiresca delle loro pretese, i drammi "alla greca", finora contenuti e nascosti esploderebbero traumaticamente.
La rendita - perché l'attività industriale è andata a ramengo - si chiude sempre più a riccio e tenta solo qualche diversione apparentemente speculativa, che serve invece a parcheggiare i denari in paesi-magazzinieri, espressi in valuta locale.
Uno degli esempi è il Sud Africa, non tanto Singapore ( capitali spacciatamente evasivi ) e le ex "Tigri" asiatiche.
Tutti battono cassa e non prestano più gratuitamente i servigi e le forniture che servono, in ultima analisi, a fortificare il proprio potere ed i propri interessi.
L'amministrazione di Donald Trump è esemplare, in questo senso.
Aumenteranno, più di quanto non siano già aumentate, le spese militari, che deprimeranno ancora di più le finanze familiari e il prodotto interno lordo degli Stati membri della N.A.T.O., mentre sfugge il vantaggio popolare di questi ulteriori sacrifici.
Quando, dalla seconda guerra mondiale, il Giappone e l'Italia uscirono sconfitti, la contrazione all'indispensabile delle spese militari, fu la causa ed il volano del loro boom economico.
La coesione nazionale si sfalda definitivamente, la politica reisdua è solo apparenza e mera amministrazione al ribasso, eterodiretta.
La visione d'insieme probabilmente non è percepita; siamo troppo miopi e ripiegati sui nostri obiettivi - spesso di sopravvivenza o di manteniemnto - per analizzare le prospettive di scenario, ma i motivi di apprensione sono maggiori delle situazioni di rischio, sparpagliate, per ora, in un "mondo" abbastanza remoto per coinvolgere la nostra " routine" quotidiana, a queste latitudini, ma che il terrorismo ritorsivo ci ricorda non essere, comunque, di un altro pianeta.
Il ritorno, allo stato embrionale, del protezionismo, frammenterà, se avrà successo ed isolerà le situazioni, ma contrasta con una politica di pace, che sia fondata.
Una guerra mondiale in movimento ( espansivo? ), casella per casella, è in corso, fino a che le caselle coinvolte diventeranno troppe ed il puzzle franerà.
Analizzare e fronteggiare i problemi, uno alla volta, quando sono una miriade in costante formazione, non aiuta la stabilità degli equilibri, per altro perduti dopo l'infelice dissolvimento del comunismo - noi, europei del sud, in particolare noi italiani, beneficiavamo di un sistema compensato(rio) - che, in generale, teneva sui binari le nostre contorsioni interne ed anche quelle esterne, degli altri Stati,
Non sempre, quando si plaude, si sa a che cosa si va incontro.   
 

Nessun commento:

Posta un commento