sabato 29 aprile 2017

Cambiate registro.

Non appena un povero poliziotto è stato ucciso nella dispersiva metropoli parigina, i due candidatucoli hanno avuto un simultaneo effetto pavloviano.
Sono entrambi il riadattamento espressivo di un nuovismo che è proteiforme e vecchio come il cucco, di una rinata e a sua volta camuffata, in un'intesa malefica col popolino, destra, che attribuisce la sua minorità alla Rivoluzione francese, non essendosi mai evoluta, da allora. Marine, subentrata con la forza al padre, per accantonarne le limitate velleità bucoliche, ha pronosticato, sperandoci, che l'attività terroristica, che l'ISIS ha rivendicato, come fa per ogni gesto individuale immolatorio e non più smentibile, si ripeterà prima del ballottaggio.
Il giovane Macron, in assenza della sua istitutrice, ha a sua volta profferito la scontata strumentalizzazione politica.
Il riflesso condizionato di ricondurre alla propria vanità tutto quanto è simbolicamente spendibile, sa di stantio: gli attenati si susseguono da anni, in assenza di competizioni elettorali, ( in Belgio, ad esmepio, non si vota ) proseguono sulla stessa falsariga, a prescindere da chi sarà il prossimo Presidente, i suoi obiettivi sono di guerra decentrata e ritorsiva e, finché troveranno interpreti, spontanei od organizzati, non cesseranno.
E' per loro, indifferente chi vincerà, in questo sono più saggi degli elettori autoctoni.
L'orazione funebre del poliziotto sindacalista e attivista LGTB, è stata simile a quella di Lucio Dalla, con il suo compagno non ufficiale piangente e dichiarante, in forme chiare ma non esplicite, in mezzo a un nugolo di preti in apprensione.
Simile, ma non identica, perché il suo borghese compagno lo ha ricordato con un ancor attuale "ti amo", in un tripudio emotivamente contenuto, date le circostanze, ma intenso e partecipe...come tutte le nuove concezioni virtuose impongono ai conformisti: figurarsi ai poliziotti.
Comunque, nella polizia francese ci si sposa anche fra gay, senza perdere lo spirito guerresco, il senso dello Stato e la difesa dell'ordine pubblico, ossia del sistema vigente, che, nella fattispecie, ha consentito all'amor omologo di manifestarsi in ogni ganglio della vita civile.
Neppure Marine ha battuto ciglio: la sua battaglia strumentale si conduce contro il meticcciato etnico - già presente - non contro quello sessuale; la battaglia riproduttiva, in Francia, è già persa da molto tempo.
Vediamo. in breve, come sarebbero andate le cose in Italia.
Non esistono ancora gay ufficiali in polizia e nelle forze armate, fornicano nelle quinte colonne.
Un ministro/a della Repubblica ha lanciato una campagna di riproduzione in un periodo di crisi acuta che non ha lasciato segno, derisione a parte.
Gli omosessuali, maschi e femmine, hanno avuto, dietro pressione dell'Unione europea, un trattamento " da minoranza " allogena in un contesto ipocritamente morale.
In questo si consumano le ancor operanti influenze del fascismo e del cattolicesimo politico, messe ora un po' nell'angolo, soprattutto dalle convivenze eterosessuali prematrimoniali o sostitutive del matrimonio legale o sacramentale, ma, come per altre "malattie" latenti, di qualsiasi origine e natura, sono sempre pronte a riemergere al modificarsi degli assetti interni ed internazionali soprattutto, fortemente influenzati da concezioni e "logge" laiciste.
Così, in una eterna posizione mediatoria, si rimandano o si alterano tutte le deliberazioni, cambiandone le denominazioni, vantando sorridenti le scelte non espresse, che lasciano ignudi ed esposti, tempo per tempo," categoria  per categoria" tutti gli interessati che vi avevano riposto fede.
Cosa che in Italia, per inveterata conoscenza, non avviene mai.

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