domenica 2 aprile 2017

Il giudizio.

Pier Camillo Davigo, presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, dopo aver definito i politici attuali inaffidabili, ha pure dichiarato che sull'età pensionabile vagolano come ciechi in un labirinto: "non hanno la minima idea di quello che fanno". E' una convinzione che avevamo maturato anche noi cittadini ed ora trova la conferma di un interlocutore para-istituzionale del governo.
Prendono ordini, ma non sanno neppure come eseguirli, non sono in grado di calcolarne gli effetti sul bilancio pubblico, attendono un'altra "correzione" per adeguarvisi malamente.
I terremotati del centro Italia hanno manifestato contro l'assenza di interventi a loro favore. Dopo un inverno passato all'addiaccio, sperano di non doverne passare un altro identico, subendo, nel frattempo, la graticola estiva.
Friuli ed Emila Romagna, indiscutibilmente meglio organizzata "docent": rimboccatevi le maniche, dato che un'amministrazione efficiente non ce l'avete, non vi siete mai preoccupati di averla; elettoralmente, per il vostro numero e per l'indotto mediatico, non contate più niente, soldi non ce ne sono ( ma anche in passato per le calamità naturali non ci si "svenava" ), la vostra realtà "naturale" è questa.
Una donna è stata rinvenuta, dentro una valigia, nel porto canale di Rimini, pesava trentacinque chili, era morta da quindici giorni, durante i quali qualcuno l'aveva conservata, confezionata e gettata a mare. E' morta di stenti. 
 La micro e macro criminalità, più che in aumento, è diventata endemica in questo Paese in rapidissimo regresso, la violenza annidata negli interstizi sociali, non presenta più nessuna disparità con quella che ha caratterizzato e caratterizza tutt'ora le società economicamente relegatrici del mondo avanzato, le cui ignorate enclaves - talvolta grandi come città - non differiscono, nel costume, dalla cieca ferocia dei consorzi più primitivi, anzi, spesso, sinergizzano le negatività dell' esistenza rappresentata e distruggono per autodistruggersi.
Vivere e morire senza dignità, non ha senso: chi procrea, conoscendo una storia analoga, è in grado di prevederne la ripetizione.
La prostituta romena di trent'anni, uccisa simbolicamente con un punteruolo zootecnico, usato per uccudere i maiali, da quando ne aveva ventitre, era frequentata, ogni sabato mattina, dal suo assassino. L'abitudine e lo stato di solitudine, hanno innescato sentimenti irrazionali e, direi inevitabilemnte omicidi. Resosi conto che la ragazzza, fidanzata con un connazionale e madre di due figli, prima ancora di partire per l'Italia, non aveva maturato nessun attaccamento nei suoi confronti, ha deciso di por fine, anche se non fisicamente, alla di lui vita, vendicandosi del suo mondo familiare e sociale, su di un simbolo ed un capro espiatorio.
Anche la prostituta non lo era solo di mestiere: gli aveva estorto progressivamente quarantamila euro, derivanti dal suo salario di operaio e continuavaa chiedergli soldi con le motivazioni più varie ed a lui estranee. Evedentemente non lo erano più, in termini puramente psicologici e lei se ne era accorta.
Ritenendo non più risarcibile la sua pena, l'ha finita e l'ha fatta finita.
Restano due orfani in un ambiente miserabile, senza sostentamento.
Si dice che lui fosse geloso per le brevi vacanze della sua frequentata e che non volesse privarsene per Pasqua, ma, più probabilmente, dato che era già successo ogni anno, aveva istintivamente colto, l'indifferenza professionale per qualsiasi coinvolgimento men che speculativo, mentre il suo, di coinvolgimento, era stato ignorato e strumentalizzato.
Il possibile far west derivante da una liberalizzazione delle armi è comunque già in atto, nei saloon - leggasi bar  - e nelle discoteche. luoghi cioè di disordinata ed indifferenziata frequentazione. Come alle Vele di Napoli, come al Pilastro di Bologna, come in ogni società "all'inizio" per ragioni di ristrettezze economiche, promiscua e soggetta alle gerarchie del branco e del suo capo branco. Il riscontro più efferato è rappresentato - fra quelli pubblici - dalle sevizie sessuali inferte ad un tredicenne campano handicappato da un gruppo di coetanei, fra i quali anche alcuni undicenni, per tre anni, nell'indifferenza - non potevano non essersi accorti, almeno, dello stato di soggezione in cui si trovava nei pressi di una società calcistica giovanile -. Mesi fa, nella stessa zona, ad essere violentata era stata un cane femmina randagio ma conosciuto all'interno di un paese, sempre da ragazzi.
Che giudizio dare?      

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